Da Natale (1854-1928, discendente da un ramo dei “Croda”, prendono il nome i “Nadai”.
Dal colmello di Cunial, dove era nato, Natale si era trasferito con la famiglia alle Coe, dove aveva costruito una casa e un fornesot (fornace primitiva a sistema intermittente, dove si cocevano sia coppi e mattoni, che sassi da calce). La proprietà venne venduta nel 1965 dai nipoti (figli di Giobbe, figlio di Natale) e il tutto fu abbattuto nell’anno seguente. Natale fu una figura singolare; per costruire il tetto del fornesot alle Coe non esitò a tagliare i castagni per farne travi in piena primavera, quando la stagione era chiusa. Per questo fu denunciato dalla forestale e finì in pretura ad Asolo.
E’ lo stesso Natale che affrontò un viaggio a Roma alla fine del XIX secolo per registrare all’ufficio brevetti un’invenzione tutta sua: una macchina per spegnere incendi o, secondo un’altra testimonianza, una scala mobile.
La missione andò male e tornò a casa, dopo aver chiesto (pare) a re Umberto I qualche soldo per il viaggio di ritorno, che il re pagò.
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