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news
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dicembre 2015
Veneto Banca si
trasforma
Dalla banca
montebellunese
e asolana che
finanziava i
piccoli
artigiani
della Marca a
grande banca
italiana
quotata in
borsa. Questa
è la
trasformazione
di Veneto
Banca uscita
dall'assemblea
generale di
sabato 19
dicembre 2015:
consumato il
rito
assembleare ed
estorto ai
soci un sì
plebiscitario
alla
trasformazione
in spa,
all’aumento di
capitale e
alla
quotazione in
Borsa, ora per
Veneto Banca
viene il
difficile.
Cioè
dimostrare
nella pratica
che la banca
ha davvero i
numeri per
andare avanti
e implementare
un piano
industriale
che, come ha
sottolineato
nel suo
intervento
assembleare
l’amministratore
delegato
Cristiano
Carrus, è
molto
ambizioso e
“non
prevedenemmeno
un
licenziamento”.
I primi a non
crederci sono
gli stessi
dipendenti che
nella
tensostruttura
di Volpago del
Montello hanno
salutato con
una standing
ovation il
discorso di
Carrus. Non
basterà
infatti
vendere il jet
privato di cui
si
servivaVincenzo
Consoli e le
decine di auto
blu di
proprietà
della banca
per ridurre le
spese e
recuperare
redditività.
E’ evidente
cheVeneto
Banca ha
bisogno di ben
altro e lo
dice
chiaramente la
stessa Bce in
una lettera
datata 20
novembre. La
vigilanza
diFrancoforte
traccia il
quadro delle
debolezze
patrimonialie
strutturali
del gruppo di
Montebelluna
e, tra le
altre cose, a
proposito del
piano
2015-2020
approvato lo
scorso ottobre
scrive:
“Persistono
comunque dubbi
sul fatto che
Veneto Banca
sia in grado,
permanendo
come soggetto
autonomo, di
raggiungere
ilgrado di
redditività
necessario a
supportare
un’adeguata
base
patrimoniale e
l’espansione
della propria
attività”. In
buona
sostanza,
tutti sono
consapevoli
del fatto che
è necessario
trovare al più
presto un
compratore e a
fronte di un
settore la cui
redditività è
messa a dura
prova anche da
tassi
d’interesse
“zero”, la
promessa di
non licenziare
sembra di
quelle scritte
sulla sabbia
in riva al
mare. Il punto
principale,
comunque,
resta quello
dei rischi di
ulteriori
brutte
sorprese. Come
ha ammesso lo
stesso Carrus
in assemblea,
le partecipate
estere “sono
un bagno di
sangue” e
verranno
vendute ma –
come ha
sottolineato
il collegio
sindacale in
diverse
lettere
indirizzate al
consiglio
d’amministrazione
– non basta
annunciare la
vendita perché
questa si
concretizzi. E
c’è di più. In
questi mesi il
nuovo collegio
sindacale di
Veneto Banca
si è mostrato
particolarmente
attivo e ha
messo in
evidenza in
più di
un’occasione
le criticità
della
gestione. Un
aspetto molto
rilevante che
emerge è che
non tutto il
patrimonio di
Veneto Banca è
stato passato
al setaccio
dagli
ispettori
della Bcee il
collegio
sindacale ha
richiesto un
audit su
questa parte,
attualmente
valorizzata
750 milioni,
nonché sulle
attività
creditizie di
Banca
Intermobiliare
e di Banca
Apulia,
richiamando
“l’attenzione
sul rischio
che altre
operazioni
anomale
(aventi
comunque
impatto sul
patrimonio)
possano
emergere”.
Quindi,
nonostante la
pulizia di
bilancio
effettuata in
questi mesi,
dalle pieghe
dei bilanci
possono
emergere
ancora delle
brutte
sorprese,
senza
considerare
“il
rilevantissimo
comparto” dei
contenziosi.
Tra questi al
collegio
sindacale
paiono molto
importanti
quello
relativo a
Finanziaria
Capitanata-Banca
Apulia “il cui
verbale
relativo al
tavolo di
lavoro
contiene
affermazioni
di rilevante
pericolosità
fonte di
possibile
significativo
impatto
economico
sulla banca in
termini di una
sua
responsabilità”
e quello
relativo a
Scanferlin(socio
di Banca
Intermobiliare)
per il quale
“il collegio
richiede che
si accolgano
integralmente
gli
accantonamenti
richiesti
dalla Bce”.
Tutto questo
senza
considerare i
contenziosi
potenziali che
potrebbero
promuovere i
soci della
banca per le
perdite
subite.
Ma i rilievi
del collegio
sindacale non
vengono
accolti: già a
luglio la
cessione di
Banca
Intermobiliare
è stata
oggetto “di
una esplicita
richiesta di
approfondimento
da parte del
collegio
sindacale e di
una pronta,
quanto
repentina e
ferma risposta
da parte del
presidente di
invito a non
occuparsi del
tema”. Come
sappiamo, poi,
la vendita
dell’istituto
torinese è
sfumata. A
novembre il
collegio
sindacale
chiede che si
rispetti la
richiesta del
Team Bce di
scomputare dai
fondi propri
347 milioni
relativi alle
azioni il cui
acquisto è
stato
finanziato
dalla banca.
Il 10
novembre,
però, il
consiglio
d’amministrazione
ha provveduto
a scomputare
dal capitale
solo 286,1
milioni. La
lista delle
mancanze e dei
ritardi è
lunga e fa
sorgere molti
dubbi sul
fatto che
l’attuale
dirigenza di
Veneto Banca
abbia davvero
il polso della
situazione.
Il piano
industriale –
che peraltro
ha giocato
anche un ruolo
chiave nella
determinazione
del prezzo
(teorico) di
recesso di 7,3
euro – fissa
obiettivi di
incremento del
margine
commissionale,
diriduzione
dei costi
operativi e di
miglioramento
della qualità
del credito
“superiori
rispetto alle
stime fornite
da terzi
indipendenti
sul sistema
bancario
italiano nel
suo
complesso”,
non è stato
sottoposto –
come chiedeva
invece il
collegio
sindacale –
alla
valutazione di
un esperto
indipendente e
risulta
accompagnato
solo da una
comfort letter
pervenuta
peraltro
“successivamente
all’approvazione
del piano
stesso da
parte del
consiglio
d’amministrazione”.
Se questo è il
biglietto da
visita con il
quale la ormai
ex popolare di
Montebelluna
intende
presentarsi al
mercato, si
può facilmente
prevedere che
il percorso
rischia di
essere molto
accidentato e
anche molto
doloroso per i
soci e i
dipendenti.
17 Famiglie
trevigiane
ospitano
profughi della
Charitas
Sono
diciassette le
famiglie
trevigiane che
nell'ultimo
trimestre
hanno aderito
al progetto
della Charitas
tarvisina "Un
profugo a casa
mia": è una
sfida di
grande valore
in una società
locale che non
sempre guarda
e ha guardato
con favore
all'immissione
nel nostro
tessuno
sociale di
immigrati di
altri Paesi.
Concerto
d'organo nel
Tempio di
Possagno
Il 20 dicembre
2015, ore 16,
nell'ambito
delle
celebrazioni
per il ritorno
in patria a
cura di Canova
delle Opere
d'arte
trafugate da
Napoleone in
Francia, la
Parrocchia di
Possagno, il
Comune di
Posagno,
l'Opera del
Tempio, la
Fondazionbe
Canova, il
Coro del
Tempio,
l'Associazione
Amici del
Canova
organizzano un
Concetrto
d'Organo
Callido
Malvestio,
organista M°
Maestro
Stefano Maso;
la dott.ssa
Elena Catra
illsutrerà le
opere d'arte
contenute nel
Tempio.
Ingresso
libero.
E' morta Cicilia
Biron, classe
1921
E' morta il 9
dicembre 2015
in Casa di
Riposo Cicilia
Biron, classe
1921, donna
simbolo di
Possagno per
oltre 70
anni; da
sempre amante
del turismo
possagnese fu
anche
Presidente
della Pro
Loco; gestiva
col padre
Luigi
l'ufficio
informazioni
presso il
Comune di
Possagno dove
aveva anche
tabacchino,
trasferito poi
negli anni
Settanta
vicino al
Caffè Canova,
aperto fino al
2013. Sagace,
aperta, di
larghe vedute,
amante della
storia locale
e delle
tradizioni.
Mancherà alla
comunità
locale.
E' Ivo Cunial il
nuovo Preside
del Cavanis di
Possagno
Lo ha
comunicato
padre
Gianluigi
Pennacchi,
Superiore dei
Padri Cavanis
dell'Italia,
in data 27
novembre 2015:
il nuovo
Preside
dell'Istituto
Cavanis
Collegio
Canova di
Possagno
è il prof. Ivo
Cunial, ex
allievo
dell'Istituto
e da alcuni
decenni
insegnante di
Lettere.
Subentra
nell'incarico
all'ex
allieva
prof.ssa
Sabrina Recco
(docente di
Economia
Aziendale) che
è stata
Preside del
Cavanis di
Possagno dal
25 ottobre
2012 che, a
sua volta,
subentrava
all'ex allievo
Cavanis prof.
Alessandro
Gatto (docente
di Lettere
Classiche) che
era stato
Preside della
scuola dal 23
ottobre 1996.
Il primo
Preside del
Cavanis fu
prof.
Benedetto
Bortignon
(docente di
Matematica),
nel periodo
1993-1996.
E' morta a 103
la "nonna
Bettina"
Elisabetta
Basso, la più
anziana
persona di
Possagno, è
morta a 103
anni: è la zia
di mons
Liberio
Andreatta e la
mamma di Maria
Assunta,
Marco, Ernesto
ed Elia Dalla
Zuanna
(patakìn): il
suo
cuore ha
smesso di
battere sabato
28 novembre
2015,
circondata
dall'amore e
dall'affetto
dei suoi
familiari. Con
la sorella
Gasparina,
scomparsa
nell'aprile
scorso e il
fratello
Fedele di 96
anni, uno dei
patriarchi che
ancora abita
nel Colmello
dei Cunial,
avevano
raggiunto
tutti assieme
i 300 anni! In
paese era
conosciutissima
e stimata da
tutti, nonna
Bettina, aveva
lavorato come
cameriera
nell'agriturismo
del figlio
Ernesto.
Sposata con
Giovanni Della
Zuanna, viene
ricordata come
una persona
«riservata ma
sempre
disponibile
con gli
altri»,
ricordano i
parenti e gli
amici più
cari.
novembre 2015
Sono oltre 400
gli stranieri
residenti a
Possagno
Comune di
Possagno. Dati
generali
Superficie:
12,08
Kmq
Altitudine: m
220 – m 1601
(centro urbano
mediamente m
279)
POPOLAZIONE
RESIDENTE E
SALDO
DEMOGRAFICO
2007 2008 2009
2010 2011
Popolazione al
31 Dicembre
2007: 2128.
2008: 2148.
2009: 2255.
2010:
2235. 2011:
2230
(variazione
2007/2011: +
102) Gli
stranieri
residenti sul
territorio,
provenienti
soprattutto da
Macedonia e
Marocco, sono
numerosi e in
costante
aumento.
STRANIERI
RESIDENTI al
31 Dicembre
2007: 377.
2008: 389.
2009:
397.
2010:
408.
2011:
417.
Manifestazione
ad Asolo
contro la
violenza sulle
donne
In occasione
della Giornata
internazionale
contro la
violenza sulle
donne,
Mercoledì 25
novembre 2015
ad Asolo si
tiene la
fiaccolata di
sensibilizzazione
per
manifestare
contro la
violenza sulle
donne. Alla
manifestazione
che da qualche
anno si tiene,
e che è
organizzata
dalla
Commissione
Pari
Opportunità
dei Comuni
della
Pedemontana,
partecipano
centinaia di
persone da
tutta l'area
tra Piave e
Brenta.
Ritrovo ore
20.15 presso
parcheggio ex
ospedale di
Asolo.
Accoglienza
profughi
E' apparso nel
sito del
Comune di
Possagno
questo avviso:
"In
conseguenza
della
necessità di
garantire
accoglienza ad
un numero
crescente di
profughi,
coloro che
hanno
disponibilità,
dietro
compenso, di
offrire
alloggio
possono
manifestare il
proprio
interesse alla
Prefettura di
Treviso. Ogni
particolare
sarà regolato
tramite
convenzione. I
soggetti che
possono
presentare la
richiesta
sono, in forma
singola o
associata,
imprenditori
individuali,
società
commerciali,
società
cooperative,
consorzi, enti
pubblici,
associazioni
riconosciute e
non
riconosciute,
fondazioni,
enti
ecclesiastici
ed altri
organismi
pubblici e del
privato
sociale, e
operatori del
settore
turistico
alberghiero.
Per ogni
informazione e
chiarimenti
rivolgersi al
seguente
indirizzo pec:
protocollo.preftv@pec.interno.it
Gli animali e la
Grande Guerra,
mostra a
Cavaso
Venerdì 20
novembre 2015
alle ore 20.30
nella Sala
consiliare del
municipio di
Cavaso del
Tomba si
svolge un
incontro sul
ruolo degli
animali
utilizzati al
fronte.
Relatori:
prof. Roberto
Todero-scrittore,
dott. Aldo
Giovannella-medico
veterinario,
Andrea
Virago-cultore
di storia
locale. A
seguire visita
alla mostra.
La mostra
rimarrà aperta
fino al 6
dicembre con
il seguente
orario: Sabato
21/11 - 28/11
e 5/12 dalle
15.30 alle
19.00.
Domenica 22/11
- 29/11 e 6/12
dalle 10.00
alle 12.00 e
dalle 15.30
alle 19.00.
Per
informazioni
0423.9423115
dal lunedì al
venerdì dalle
8.30 alle
13.00
Si chiama
iclesia la
prima app
delle
parrocchie
Si chiama
iclesia la
social app a
cui anche le
parrocchie di
Cavaso del
Tomba e di
Possagno si
collegano dal
20 di novembre
2015: la app
(per
registrarsi:
iclesia.it)
permette di
rimanere
sempre
aggiornato su
tutto ciò che
accade nella
propria
comunità
parrocchiale:
si può leggere
la bacheca
delle notizie,
essere
coinvolto nel
sagrato e
partecipare a
gruppi di
discussione.
E' la prima
volta che le
nostre
parrocchie
sono collegate
a una
applicazione
social.
Anna Cunial, un
impegno per
l'integrazione
Anna Cunial è
da tempo
impegnata in
un lavoro di
educazione e
formazione per
minori
extracomunitari
e soli. La sua
motivazione ha
un alto ed
esemplare
valore umano e
mira alla
completa
integrazione e
recupero di
giovani e
giovanissimi
altrimenti
destinati con
grande
probabilità
all'emarginazione.
Leggi
l'articolo
Un annullo
filatelico
speciale per i
200 anni di
Canova a
Parigi
E' in Palazzo
Reale di
Crespano del
Grappa che è
emesso
l'annullo
speciale delle
Poste Italiane
in occasione
del
bicentenario
della Missione
parigina di
Antonio Canova
e del fratello
Giovanni
Battista
Sartori, su
incarico di
Pio VII e del
Card. Ercole
Consalvi, per
recuperare le
centinaia di
opere d'arte
che Napoleone
e le sue
armate avevano
trafugate
dalle
collezioni
italiane fin
dalla Pace di
Tolentino,
alla fine del
Settecento.
A Redipuglia la
Piazza dei
Comuni
d'Italia
Lunedì 9
novembre 2015,
alle 16, è
stata
inaugurata la
Piazza delle
pietre
d’Italia
presso il
Sacrario
militare di
Redipuglia,
nei comuni di
Fogliano
Redipuglia e
San Pier
d’Isonzo (GO).
La cerimonia
ha dato avvio
alla stagione
di Restauro
Conservativo e
valorizzazione
dei Sacrari
Militari in
occasione del
Centenario
della Prima
Guerra
Mondiale.
La piazza
costituisce
un forte
valore
simbolico, in
quanto
composta da un
numero di
pietre,
ricavate dai
bacini
estrattivi di
tutte le
località
italiane,
corrispondente
al numero dei
Comuni
d’Italia.
Nicolas
Alejandro
Cunial,
scrittore
Nato nel 1989
a Mendoza,
Nicolas
Alejandro
Cunial ha
sempre vissuto
nel NordEst
Italia ed è
laureato in
Scienze
Politiche. Ha
pubblicato con
Edizioni La
Gru,
rispettivamente
nel 2012 e
2013, le
sillogi
Pillole di
carne crudae
Carie di città
(3°
classificato –
migliori libri
2013 – al
Liberi di
scrivere Award
4° edizione).
È stato
inserito nelle
antologie
poetiche
Guadagnare
soldi dal
caos, Edizioni
La Gru, 2013,
Le mele di
Eva, Coop, e
Spesa finita,
si torna alla
vita? in
quanto
finalista del
premio
Coopforwords
2013 e 2014.
Collabora con
la rivista
online
Conaltrimezzi
e il
quotidiano
OggiTreviso,
dove si occupa
di
letteratura. È
vice
Presidente
della LIPS –
Lega Italiana
Poetry Slam,
conduce e
partecipa
attivamente
agli slam.
Oltre ad
averne vinti
alcuni, è
stato tra i 20
finalisti al
primo
campionato
nazionale
della Lega ed
è inoltre
stato inserito
nel censimento
dei poeti
under 40
dall’associazione
Pordenonelegge.
Fa parte del
collettivo di
scrittura Sixx
e le sue opere
sono
attualmente
rappresentate
dall’Agenzia
letteraria
Edelweiss.
ottobre 2015
I Cunial del
Mondo si sono
incontrati (di
Daniele
Cunial)
Riuscitissimo
il “Terzo
Raduno
Mondiale dei
Cunial”,
edizione
2015,svoltosi
sabato 29 e
domenica 30
agosto. I
discendenti
dei vari ceppi
Cunial si sono
ritrovati
numerosi
(oltre 150) a
Possagno,
paese delle
loro “rais”,
provenienti da
ogni parte
d’Italia, ma
anche da stati
stranieri come
Svizzera e
Francia e da
altri
continenti
come l’America
(Stati Uniti e
Canada) o
l’Australia,
senza contare
coloro che
hanno dato la
loro adesione
senza poter
partecipare,
come i due
missionari
padre Giorgio
dal Brasile e
don Francesco
dalla
Tailandia.
Fittissimo il
programma
delle
manifestazioni,
con
opportunità
per tutti. Il
sabato sera è
stato dedicato
all’aspetto
culturale, con
musiche del
cantautore
dialettale
Dante Citton
sulla nostra
storia e con
un emozionante
racconto di
Davide
Pegoraro su un
evento
svoltosi
durante la
prima guerra
mondiale sul
Monte Tomba.
Commovente la
lettura di
alcuni brani
della
testimonianza
diretta in
dialetto
rustico locale
rilasciata
anni fa da uno
dei
protagonisti,
sulle vicende
dei profughi
possagnesi
costretti a
partire per
Ca’ Rainati e
poi in
tradotta
per la
lontana
Sicilia, dopo
la rotta di
Caporetto (24
ottobre 1917).
Altro momento
significativo
la dedica di
una canzone
e
l’omaggio
floreale a una
ragazza,
figlia di
emigranti
Cunial (ceppo
dei “sangue”),
venuta
dall’Australia
con la sua
famiglia,
appositamente
per sposarsi.
Clou della
serata, il
magistrale
concerto del
quartetto
d’archi
diretto
dall’artista
trentino
Fabrizio
Cunial degli
“Ariosa” nella
straordinaria
cornice della
corte della
casa Natale di
Antonio
Canova.
La domenica è
stato il
momento del
Grande
Incontro. Dopo
la visita
guidata alla
Gipsoteca
Canoviana,
tutti
si sono
ritrovati nel
Tempio del
Canova per la
messa solenne
concelebrata
da due
sacerdoti
Cunial e poi
per il momento
conviviale
nella sede
dell’Istituto
Cavanis. E’
stata anche
l’occasione
per il
passaggio
delle
consegne. Il
testimone
della
presidenza
dell’Associazione
“I Cunial” è
passato per
acclamazione
da Giovanni
Pietro del
ceppo dei
Cunial
“Casona” a
Fernanda
Cunial
“Bianco”,
finora
efficientissima
segretaria.
Giunto dalla
Svizzera,
l’ideatore (12
anni fa)
dell’Associazione
e ora
presidente
onorario:
Ilario Cunial
del ceppo dei
“Nadai”.
Il pranzo è
stato
allietato
dall’esecuzione
di canti,
musica e balli
della
tradizione
locale da
parte del
“Gruppo
Folcloristico
dei Pośagnòt,
al suo
trentatreesimo
anno di
attività.
Asolo prosecco
docg diventa
un
francobollo:
un omaggio a
un'eccellenza
italiana
La
presentazione
sabato 10
ottobre alle
10 nel Comune
di Asolo. Per
l'occasione
celebrazione
dei 30 anni
del Consorzio
Asolo Montello
e annullo
speciale.
Un francobollo
dedicato alla
Docg Asolo
Prosecco
Superiore. Il
vino, che
quest'anno
festeggia i 30
anni del
Consorzio che
lo tutela,
compare
su un
francobollo da
0,95 euro che
le Poste
emetteranno il
10
ottobre
2015. Lo
stesso giorno
alle 10 il
Consorzio Vini
Asolo Montello
presenterà il
francobollo
nella Sala del
Consiglio del
Comune di
Asolo
(Treviso) alla
presenza di
Mauro
Migliorini,
Sindaco di
Asolo, e
Salvatore
Zanchì,
Responsabile
degli annulli
filatelici
delle Poste di
Treviso. In
questa sede,
fino alle 16,
appassionati e
collezionisti
potranno
acquistare i
francobolli e
ricevere
l'annullo
speciale del
primo giorno
di emissione e
degustare il
Prosecco Asolo
Superiore
Docg.
L’emissione
filatelica del
10 ottobre del
francobollo
speciale
dell'Asolo
Prosecco
Superiore Docg
è una dedica
alle
eccellenze
italiane. Lo
stesso giorno,
insieme al
francobollo
del vino
tutelato dal
Consorzio Vini
Asolo
Montello,
usciranno
anche quelli
di altre 14
DOCG. “Un
francobollo
speciale –
spiega Armando
Serena,
Presidente del
Consorzio -
che riconosce
l'Asolo
Prosecco
Superiore DOCG
come
eccellenza
italiana è il
regalo
migliore per i
30 anni del
Consorzio Vini
Asolo
Montello. Un
Consorzio che,
dal 1985, è
impegnato
nella
valorizzazione
e nella
promozione dei
vini, del
territorio e
della cultura
che li
racconta”.
La vignetta
del
francobollo
raffigura le
colline di
Asolo, luoghi
meravigliosi
che hanno
ospitato
grandi nomi
della
letteratura e
dell'arte. Per
questo motivo
il Consorzio e
l'Amministrazione
Comunale di
Asolo hanno
voluto che la
presentazione
del
francobollo,
dedicato ad
una eccellenza
italiana del
vino, venisse
inserita
all'interno di
un evento
dedicato ad
un'altra
eccellenza:
Antonio
Canova.
L'annullo
filatelico si
inserisce
infatti tra
gli eventi
collaterali
della mostra
"Venere nelle
Terre del
Canova"
inaugurata lo
scorso 26
settembre e in
programma fino
al 24 aprile
2016 al
Museo Civico
di Asolo. Per
questa
occasione il
Comune di
Asolo promuove
l'entrata alla
mostra a
prezzo ridotto
a tutti coloro
che si
presenteranno
all'ingresso
del Museo di
Asolo con
l'annullo
speciale del
francobollo.
settembre 2015
La Cresima di
Possagno e
Cavaso, a
Cavaso del
Tomba
Per due anni
consecutivi le
grandi
cerimonie
sacramentali
della
Collaborazione
pastroale di
Possagno e di
cavaso si
erano tenute a
Possagno
perché la
Pieve di
cavaso del
Tomba era in
restauro.
Qualche
mugugno
campanilistico
e poco più.
Adesso che la
chiesa di
Cavaso, come
si sa,è stata
riaperta dopo
il prestigioso
restauro, la
Cresima del 27
settembre 2015
è stata
celebrata per
le due
parrocchie a
Cavaso.
Pareggio!
Riccardo Cunial
cittadino
onorario di
Pederobba
Cittadinanza
onoraria al
professor
Riccardo
Cunial. La
cerimonia per
la consegna è
stata svolta
in apertura
del consiglio
comunale di
Pederobba di
martedì 22
settembre
2015, alle 20.
Inaugurata la
Mostra "Venere
nelle terre di
Canova"
Sarà ospitata
nella
Casa-Museo del
suo creatore,
Antonio
Canova, fino
al 24 aprile
2016, la
Mostra "Venere
nelle Terre di
Canova". “Per
l’occasione,
evidenzia
Franca Coin –
presidente
della
Fondazione
Canova –
abbiamo voluto
che tutte le
sedi che in
questa
magnifica
terra possono
vantare nuclei
rilevanti di
opere dello
Scultore, si
“vestissero a
festa”,
unendosi a
creare un
itinerario
d’arte che non
potrà che
affascinare i
visitatori.
Sia per le
opere che vi
sono proposte,
sia per i
luoghi che
ospitano le
tre ideali
sezioni di
questo
percorso
d’arte: Asolo,
Possagno e
Crespano del
Grappa.
Possagno,
Museo e
Gipsoteca
Antonio
Canova.
Crespano del
Grappa,
Palazzo di San
Marco.
Asolo, Museo
Civico.
Dal 26
Settembre 2015
al 24 Aprile
2016
Il Concerto dei
Cunial in
Gipsoteca, a
Possagno
Nella
suggestiva
atmosfera del
Giardino della
Casa di
Canova, il
Quartetto
d'Archi di
Fabrizio
Cunial ha
svolto uno
spettacolo
indimenticabile,
sabato sera 29
agosto 2015,
nel programma
ricchissimo
del Terzo
Raduno
Mondiale dei
Cunial.
agosto 2015
Straordinario
Raduno dei
Cunial:
Possagno parla
tutte le
lingue del
mondo!
Dalla Svizzera
e dalla
Francia, dal
Canada e dagli
USA, dal
Brasile e
dalla
Germania, dal
Belgio,
dall'Australia
(il gruppo più
numerorso) e
da molte
regioni
italiane: sono
arrivati a
centinaia i
Cunial a
Possagno nei
giorni 29 e 30
agosto 2015,
per il Terzo
raduno
mondiale di
coloro che
portano il
cognome CUNIAL
e dei loro
parenti e
affini.
Numerose sono
state le
iniziative che
il Consiglio
di
Amministrazione
(Presidente
Giampietro
Cunial, dei
Casona,
segretaria
Fernanda
Cunial, dei
Bianco) hanno
organizzato:
dall'incontro
rievocativo e
musicale con
Dante Citton e
Davide
Pegoraro
(coordinatore
Daniele Cunial
dei Banca) al
concerto del
Quartetto
d'Archi del
Garda nello
scenario
incantevole
del Giardino
Canoviano (con
Fabrizio
Cunial degli
Ariosa), dalla
visita alla
Gipsoteca
(guidata da
Giancarlo
Cunial dei
Nadai) alla
Santa Messa
nel Tempio
Canoviano di
Possagno (con
don Andrea
Cunial dei
Carli e don
Rino Cunial
dei Paetòt)
fino al pranzo
nel Collegio
Canova. Tanta
allegria e
grande spirito
di amicizia in
tutti, una
organizzazione
efficientissima
e uno spirito
di
collaborazione
senza
precedenti.
Grazie a tutti
a tutti. Un
arrivederci
presto a
Possagno....
Extraordinary
Meeting of
Cunial:
ossagno speaks
all languages
of the world!
Switzerland
and France,
Canada and the
USA, Brazil
and Germany,
Belgium and
Australia and
many Italian
regions have
arrived in the
hundreds
Cunial to
Possagno on 29
and 30 August
2015, for the
Third world
meeting of
those who have
the surname
CUNIAL and
their parents
and relatives.
There were
many
initiatives
that the Board
of Directors
(Chairman
Giampietro
Cunial, the
Casona,
secretary
Fernanda
Cunial, the
Bianco)
organized: the
encounter with
music and
reminiscent
Dante Citton
and Davide
Pegoraro
(coordinator
Daniel Cunial
the Bank) to
the concert of
Quartet del
Garda in the
enchanting
scenery of the
Garden
Canoviano
(with Fabrizio
Cunial of
Ariosa), the
visit to the
Gipsoteca (led
by Giancarlo
Cunial Nadai
), the Holy
Mass in the
Temple of
Canova in
Possagno (with
Don Andrea
Cunial of
Carli and Don
Rino Cunial of
Paetòt) until
lunch in the
Collegio
Canova. Lots
of fun and a
great spirit
of friendship
in all, a very
efficient
organization
and a spirit
of
unprecedented
cooperation.
Thank you all
for all. See
you soon in
Possagno ...
Réunion
extraordinaire
des Cunial:
Possagno parle
toutes les
langues du
monde!
De Beaucoup de
Régions
italienne, de
la Suisse et
de la France,
du Canada et
des
États-Unis, de
Brésil et de
l'Allemagne,
de la Belgique
et de
l'Australie
sont arrivés
les centaines
Cunial à
Possagno les
29 et 30 Août
2015, pour le
troisième
rassemblement
mondial de
ceux qui ont
le nom de
famille Cunial
et leurs
parents et
proches. Il y
avait de
nombreuses
initiatives
que le conseil
d'administration
(président
Giampietro
Cunial, la
Casona,
secrétaire
Fernanda
Cunial, le
blanc) a
organisé: la
rencontre avec
la musique et
rappelle
Citton Dante
et David
Pegoraro
(coordinateur
Daniel Cunial
Banca) pour le
concert du
Quartet del
Garda dans le
décor
enchanteur du
Jardin
Canoviano
(avec Fabrizio
Cunial
Ariosa), la
visite de la
Gipsoteca
(dirigée par
Giancarlo
Cunial
Nadai la
Sainte Messe
dans le Temple
de Canova à
Possagno (avec
Don Andrea
Cunial Carli
et Don Rino
Cunial Paetòt)
jusqu'au
déjeuner au
Collège
Canova.
Beaucoup de
plaisir et un
grand esprit
d'amitié dans
l'ensemble,
une
organisation
très
efficace
et un esprit
de coopération
sans
précédent.
Merci à tous
pour tous.
Vous voir
bientôt à
Possagno ....
Il Terzo Raduno
dei Cunial
inizia!
Prenotatevi
subito: ci
troviamo
gtutti a
Possagno (TV),
sabato 29 e
domenica 30
agosto 2015:
due giorni di
incontri,
visite, feste.
Ecco il
programma
della
manifestazione:
Papa Francesco
alla messa di
Pio X
Nuova sorpresa
di papa
Francesco. A
messa, come un
comune fedele,
nella basilica
di San Pietro.
È accaduto
ieri mattina,
venerdì, nella
festa di san
Pio X. A
beneficiare
della sorpresa
di Bergoglio,
i fedeli che
nelle prime
ore del
mattino già si
trovavano in
basilica e
monsignor
Lucio Bonora,
sacerdote di
Treviso che
lavora in
Segreteria di
Stato e che ha
presieduto la
messa delle 7
all'altare di
san Pio
X.
"Nessuno,
naturalmente,
si aspettava
che ci fosse
il Papa.
Quando i
gendarmi sono
arrivati per
dirmi che in
basilica c'era
Bergoglio, lì
per lì per
l'emozione ho
pensato 'torno
indietro' - ha
raccontato
all'Adnkronos
monsignor
Bonora -. Poi,
arrivato
all'altare di
san Pio X, il
Papa,
inginocchiato
nel primo
banco, mi ha
fatto un
sorriso di
incoraggiamento".Si
celebrava la
festa di san
Pio X. "E per
l'occasione -
racconta
ancora il
presule - il
Papa, senza
dire nulla a
nessuno, ha
voluto essere
presente per
raccogliersi
in preghiera.
A fine messa
mi ha
raccontato che
ha voluto
pregare per i
catechisti
perché quando
era a Buenos
Aires era
solito
celebrare la
messa per loro
nella giornata
dedicata
appunto ai
catechisti di
san Pio
X".
Ovviamente la
presenza del
Papa, pure se
di primo
mattino, non
è
rimasta sotto
silenzio.
"Appena in
Basilica è
circolata la
voce che c'era
il Papa -
racconta
ancora mons.
Bonora - i
fedeli sono
andati
aumentando a
vista
d'occhio. È
stato un
evento
semplice e,
direi,
affettuoso.
Nel segno dei
santi che sono
le nostre
luci. A fine
messa abbiamo
pregato anche
per il Papa".
Lisi Cunial è
andata in
cielo
Lisi Cunial,
vedova
Bastianon, è
morta subito
dopo
ferragosto: 92
anni appena
compiuti a
luglio, Lisi è
sempre stata
un'affettuosa
sostenitrice
della
Associazione
dei Cunial e
partecipava a
ogni evento
organizzato
dal nostro
sodalizio. Le
condoglianze
più vive sono
state rivolte
ai Figli e ai
Parenti dal
nostro
Presidente
Giampietro
Cunial
Sagra di San
Bòrtol in
Vardanega
Il 24 agosto è
la festa del
santo, ma
quest'anno -
per evitare di
sovrapporsi ad
altre
ricorrenze -
la Sagra de
San Bòrtol in
Vardanega di
Possagno si
festeggia il
22 e il 23
agosto, sabato
e domenica. La
contrada
tutta, attorno
alle parti
comuni del
piccolissimo
colmello, si
prepara da
tempo per
offrire vino,
birra,
pindoli,
pizze, in
un'atmosfera
di serena
felicità.
Altro terremoto
nella stretta
di Alano
Il 22 agosto
2015, appena
dopo le
quattro del
mattino, è
stata
avvertita una
scossa di
terremoto di
2.3 gradi
della Richter,
ad una
profondità di
8 km: il sisma
è avvenuto
praticamente
nella stessa
area (Alano,
Monte Tomba)
di quello (più
forte: 3.7
gradi)
capitato alle
ore 22.10 del
18 agosto
2015, ad una
profondità di
7 km. La
sismicità
registrata
negli ultimi
trent’anni
nella flessura
Pedemontana
del Grappa,
del Montello e
del medio
corso del
Piave si
presenta da
bassa a
moderata, in
termini di
magnitudo, e
si concentra
nella parte
superficiale
della crosta,
entro i 15-18
km di
profondità. I
terremoti di
magnitudo
superiore a
tre, limite
della soglia
di percezione,
sono
localizzati
lungo la
fascia esterna
della catena
alpina. Negli
ultimi anni
non vi sono
stati
terremoti di
forte
intensità, in
particolare
possiamo
elencare i
seguenti (da
CRS – centro
ricerche
sismologiche)
: - zona di
Segusino il
23.07.2003 è
stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
2.2; - zona di
Cavaso del
Tomba il
06.04.2004 è
stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
2.1; - zona di
Castelfranco
V.to il
29.09.2004 è
stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
2.8; - zona di
Valdobbiadene
il 04.12.2004
sono stati
registrati
eventi sismici
di magnitudo
compresa tra
2.9 e 3.3; -
zona di Cavaso
del Tomba il
25.09.2006 è
stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
2.6; - zona di
Cavaso del
Tomba il
05.01.2007 è
stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
2.3; - zona di
Segusino il
06.02.2007 è
stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
2.1; - zona di
Bassano del
Grappa il
25.04.2008 è
stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
2.8; - zona di
Valstagna il
29.08.2008 è
stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
2.4; - zona di
Montebelluna
il 09.10.2008
è stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
3.3; - zona di
Campolongo di
Brenta -
Bassano del
Grappa il
09.11.2009 è
stato rilevato
un evento
sismico di
magnitudo 3.4;
- zona
Crespano-Paderno
del Grappa il
06.12.2009
sono stati
registrati
eventi sismici
di magnitudo
compresa tra
2.5 e 3.3. -
zona di M.
Grappa il
07.07.2010 è
stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
2.2. - zona di
M. Grappa il
29.06.2011 è
stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
2.7. Zona
Cornuda-Montebelluna
(loc. Ponte di
Pietra) il
30.07.2011 è
stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
2.0. - Zona
Cornuda-Maser
(sud/est Sant.
Madonna della
Rocca) il
31.07.2011 è
stato
registrato un
evento sismico
di magnitudo
2.1. Il 2012 è
stato un anno
eccezionale
per i
terremoti
della Pianura
padano-romagnola:
dal 20 maggio
al 3 giugno,
sono stati 7 i
terremoti con
magnitudo
superiore a 5
gradi Richter,
53 gli eventi
con magnitudo
comprese tra
4.0 e 4.9 e
374 quelli con
magnitudo
comprese tra
3.0 e 3.9. Il
terremoto più
forte del
2013, di
magnitudo 5.2,
è avvenuto il
21 giugno in
Lunigiana dove
si è
verificata una
lunga sequenza
sismica con
più di 2500
terremoti: ma
poco avvertiti
nella nostra
area
pedemontana
veneta. Tra il
2012 e il 2013
comuqnue gli
eventi sismici
in Italia sono
aumentati
sensibilmente:
nel 2013 la
Rete Sismica
Nazionale
(RSN)
dell’INGV
(Istituto
Nazionale di
Geofisica e
Vulcanologia)
ha permesso di
localizzare
21.369
terremoti, un
numero
superiore a
quello degli
ultimi 3 anni,
ma comunque
inferiore al
2009 quando si
verificò la
disastrosa
sequenza
nell’Aquilano
e furono
registrati in
Italia oltre
26.000
eventi.
In Italia, nel
2013, sono
avvenuti in
media quasi 60
terremoti al
giorno, o un
terremoto ogni
25 minuti. Va
detto però che
la maggior
parte di
questi
terremoti sono
al di sotto
dei 2.5 gradui
Richter e
quindi
praticamente
inavvertiti
dalla
popolazione e
senza
conseguenze di
sorta.
Infatti nel
2014, l'anno
con un totale
di 24.312
sismi, i
terremoti da
magnitudo 2.5
in su (quelli
per i quali
l’Ingv
effettua una
comunicazione
alla
Protezione
Civile)
troviamo
"solo" 731
eventi, solo
14 terremoti
sopra i 4
gradi della
scala Richter,
e in
prevalenza
lungo la
dorsale
appenninica:
nel Veneto,
per tutto il
2014, nessun
terremoto in
Veneto ha
superato i 2
gradi della
Richter,
quindi non
sono stati
percepiti
dalla
popolazione.
Le regioni
italiane più
interessate ai
terremoti sono
Marche,
Umbria, Lazio
e la Campania.
Terremoto a
Possagno,
Cavaso e Alano
Un terremoto
di magnitudo
3.7 della
scala Richter
è stato
registrato
alle 22.10 con
epicentro a
Cavaso del
Tomba di
martedì 18
agosto 2015
con epicentro
sul monte
Tomba, tra i
Comuni di
Cavaso,
Possagno,
Alano di
Piave. Il
sisma è stato
avvertito
anche in
alcuni paesi
del Bellunese,
tra cui
Feltre,
e lungo la
Pedemontana
trevigiana,
soprattutto
nella zona di
Montebelluna.
L'epicentro è
stato
registrato con
profondità di
circa sette
chilometri dal
Centro di
Ricerche
Sismologiche
di Udine.
Numerose le
telefonate ai
vigili del
fuoco da parte
di cittadini
dove la scossa
è stata
avvertita con
maggiore
intensità. La
stessa area
geografica
attorno a
Cavaso, nel
1695, fu
interessata a
un terremoto
disastroso,
con cen tinaia
di morti e di
feriti; era il
famoso
terremoto di
"Santa
Costanza".
luglio 2015
Il volume di
Fabio Cunial
Fabio Cunial,
nato a Bolzano
nel 1982 ed
emigrato a
Carbonera (TV)
nel 1983,
laureato in
Ingegneria
Informatica
con 110 e lode
nel
2006-presso
l'Universita'
di Padova;
dottore
presso
Georgia
Institute of
Technology di
Atlanta
U.S.A.dove ha
conseguito
anche il
Master Of
Science in
Computional
Science and
Engineering
nel 2012;
laurea post
dottorale
presso
l'Universita'
di
Helsinki(Finlandia)
con una tesi
di ricerca su
"focuses on
string
algorithms and
genome
analysis,
lavora dal
maggio 2015
presso il Max
Planck
Institute for
Cell Biology
and Genetics
di Dresda,in
Germania.
Nello scorso
mese di giugno
ha pubblicato
con altri
studiosi,
presso la
"Cambridge
University
Press/Inghilterra"
il libro
scientifico
"Genome-Scale-Algorithm
Design".
L'Alberghiero di
Possagno
chiude?
Pare sia
confermata la
notizia che
l'Istituto
Alberghiero di
Possagno (in
Via San Rocco,
in un edificio
che fu
probandato e
seminario dei
Padri Cavanis
e dal 1982
proprietà
della
Fondazione
Canova), sede
staccata
dell'Istituto
Maffioli di
Castelfranco,
chiuda per
inagibilità
del
fabbricato.
Dopo
trent'anni
questa
istituzione
dovrebbe
essere
trasferita da
Possagno
all'Istituto
Filippin di
Paderno del
Grappa.
giugno 2015
Venere nelle
Terre di
Canova
Inizierà a
settembre 2015
e terminerà
nella
primavera 2016
la grande
mostra
canoviana
dedicata a
"Venere nelle
terre di
Canova":
arriveranno ad
Asolo e a
Possagno (e
probabilmente
anche a
Crespano)
alcune opere
del grande
artista
possagnese:
tra le altre
cose, è
previsto
l'arrivo a
Possagno del
marmo della
"Nascita di
Venere", da
Leeds in Gran
Bretagna, mai
esposto in
Italia.'
La nuova chiesa
di Cavaso,
dedicata alla
“Visitazione
di Maria
Santissima a
Santa
Elisabetta”
La
nuova chiesa
di Cavaso,
riaperta il 31
maggio 2015
dopo due anni
di restauro e
consolidamento,
sorge su un
sito
castellare
altomedievale,
di epoca
carolingia, ed
è stata la
chiesa
parrocchiale
matrice di
tutta la
Valcavasia fin
dal Mille. La
fotografia (by
Alberto Susin)
ne ripropone
la facciata
bianchissima
dal Tempio
canoviano di
Possagno
nell’ultimo
sole del 27
giugno 2015.
Tanta gente nel
primo
spettacolo
all'Albergo
Socal
C'era
tantissima
gente nel
Cortile
dell'Albergo
Socal a
Possagno,
sabato sera 27
giugno 2015
per lo
spettacolo di
Elena Bucci
"Colloqui con
la Cattiva Dea
- Piccole
storie della
Grande
Guerra": il
luogo,
suggestivo per
la storia
della
ricettività
possagnese fin
dai tempi di
Antonio
Canova, ha
regalato una
suggestiva
serata a tutti
i convenuti,
in particolare
agli utenti di
Cento
Orizzonti,
l'associazione
asolana che
organizzava lo
spettacolo.
Le elementari
comunali di
Possagno
passano nel
Collegio
Canova
E' un
progetto che
fa discutere a
Possagno
quelloche
prevede di
occupare da
parte del
Comune (che ne
è il
proprietario)
l'ala Nord del
Collegio
Canova,
fondato da
Giovanni
Battista
Sartori,
fratello di
Canova, e
affidato ai
Padri Cavanis
per reggere la
scuola del
paese.
Pubblichiamo
quanto il sito
cavanis.net
ha pubblicato
in proposito:
http://goo.gl/ncM4ep
Elena Bucci a
Possagno
L'ultimo
sorprendente
appuntamento
di
Centorizzonti
2015: sabato
27 giugno 2015
ore 21.15
Possagno (TV)
in Albergo
Socal, ELENA
BUCCI / BELLE
BANDIERE,
Colloqui con
la cattiva
dea, piccole
storie dalla
Grande Guerra,
una
drammaturgia
in musica di e
con Elena
Bucci, musiche
originali dal
vivo alla
fisarmonica di
Simone
Zanchini.
"Abbiamo
imparato dalla
storia quanto
sia difficile,
in momenti di
grandi
mutazioni dove
si fondono
energie
confuse,
paura,
speranza,
grande
vitalità o
grande
depressione,
dare ascolto
alle voci più
profonde e
generose che
fanno appello
a quanto di
misteriosamente
simile e
autentico
riconosciamo
uno nell'altro
per dare
invece credito
alle
modulazioni -
sussurri e
grida! - della
cattiva dea
che divide,
scorda,
distrugge.
Cosa sia la
cattiva dea
non so, ma la
vedo, la
sento, la
percepisco e
la incontro
ogni volta che
metto in scena
questo lavoro.
Codì accadde
nei primi anni
del secolo
scorso fino ad
arrivare alla
febbre
dell'agosto
1914, del
maggio
'radioso' del
1915 si usciva
dalla dolcezza
tollerante
della Belle
Epoque, si
sognava un
mondo
rinnovato e
pieno di
energia, le
donne
lottavano per
avere diritti
e voto, per
garantire
assistenza e
salute a
tutti, le
grandi masse
si erano
riconosciute
ed organizzate
per ottenere
voce e peso
politico, si
assaggiava il
progresso in
forme mai
conosciute
prima.
Eleonora Duse
inaugurava la
sua libreria
per le donne e
sembrava a
molti, artisti
e non, di
avere tra le
mani gli
strumenti per
cambiare il
mondo. A
dare risposta
alle molte
domande e
inquietudini
che
accompagnano
le grandi
trasformazioni,
arrivò la
guerra. Le
visioni e le
speranze
cambiano di
segno". Elena
Bucci
Pellegrinaggio
possagnese
alla Sindone
Un
pullman delle
parrocchie di
Cavaso del
Tomba e di
Possagno è
partito il 13
giugno 2015
alla volta di
Torino, per
vedere la
Sindone la cui
ostensione
straordinaria
chiude il 24
giugno 2015.
Guida la
comitiva di
pellegrini il
parroco dopn
Pierangelo
Salviato.
Una tavella
delle Fornaci
di Possagno a
ricordare il
restauro della
pieve di
Cavaso
Una
tavella delle
Industrie
Cotto Possagno
con un disegno
del possagnese
Cunial
Riccardo ha
fatto da
oggetto della
memoria il 31
maggio 2015
scorso,
giornata di
inaugurazione
della
restaurata
chiesa della
Pieve di
Cavaso. Messa
a disposizione
dei fedeli
numerosi
accorsi alla
cerimonia
presieduta dal
vescovo di
Treviso, padre
Agostino
Gardin, per
un'offerta di
10 euro
cadauna, la
tavella andrà
a crescere il
fondo di
solidarietà
per il
pagamento dei
lavori di
restauro.
Le elementari
comunali di
Possagno nel
Collegio
Canova
Lo ha
annunciato il
Gazzettino (ma
a
Possagno già
lo si sapeva
da tempo)
domenica 8
giugno 2015:
le scuole
elementari
comunali di
Possagno (poco
meno di un
centinaio di
allievi)
saranno
trasferite nel
settore Nord
del Collegio
Canova -
Cavanis di
Possagno
dall'attuale
edificio (non
più agibile)
in Via
Molinetto
presso la
Croce. Il vero
problema è
stato per il
progettista
quello di far
convivere la
nuova scuola
comunale
(gratuita) con
la scuola dei
Cavanis
(paritaria, si
sostiene
quindi con le
rette) che nel
Collegio
Canova di
Possagno
raccolgono
tuttora oltre
230 ragazzi e
ragazze del
territorio
asolano e
pedemontano
nei corsi
elementare e
medio. E' dal
1857 che i
Padri
Cavanis
abitano nel
Collegio
Canova,
edificio
storico dei
Bastasini, di
proprietà
comunale, e
con il nuovo
progetto
probabilmente
i pochi padri
rimasti
potrebbero
dover lasciare
le loro camere
da
lungodegenza e
trasferirsi
nel Liceo
Calasanzio (di
proprietà
privata dei
Padri)
La grande
processione
del Corpus
Domini
Si è
ripetuta la
grande
processione
del Corpus
Domini a
Possagno:
chiusa la
pieve di
Cavaso (appena
inaugurata
sette giorni
prima) per far
affluire più
gente a l
Tempio e
rinforzare
l'unione delle
due comunità,
l'8 giugno
2015, sotto un
sole
micidiale, le
centinaia di
persone che
hanno
affollato la
messa "grande"
delle 10.30,
presieduta da
padre
Pierluigi
Pennacchi
Superiore
Delegato dei
Cavanis, si
sono snodate
in una lunga
processione
che è scesa
per via
sant'Albino
fino alla
Croce e, da
lì, fino alla
piazza Canova
di Possagno,
di fronte alla
Gipsoteca
all'inizio
dello
Stradone.
Baldacchino,
coro, scout,
chierichetti,
preghiere,
infiorata,
canti... una
festa,
insomma,
proprio come
accadeva
decenni fa.
Benedetta la
restaurata
Madonna del
Perisello
E'
una bella
statua lignea
della Madonna
Immacolata
opera del
Possagnese
Pietro
Perisello,
risale alla
fine
dell'Ottocento
e risentiva
degli
acciacchi
della
vecchiezza. E'
stata
restaurata e
il 31 maggio
2015, in
occasione
dell'inaugurazione
della
restaurata
Pieve di
Cavaso, dal
vescovo di
Treviso, nella
stessa chiesa
di Cavaso è
stata
benedetta.
Viene portata
a Possagno, in
Tempio dove
don Pierangelo
ha inetnzione
di esporla
perennemente.
E' morto Bruno
Cunial
"ariosa"
A
Rovereto, dove
risiedeva, è
morto domenica
31 maggio 2015
il papà di
Fabrizio
Cunial, Bruno,
del ceppo
degli
"Ariosa". Il
Presidente
dell'Associazione
dei Cunial,
Giampietro
Cunial
"Casona" ha
espresso i
suoi
sentimenti di
partecipazione
al lutto verso
Fabrizio che
ha assicurato
la sua
presenza al
prossimo
Raduno dei
Cunial con il
suo Quartetto
d'archi, alla
fine di agosto
2015.
maggio 2015
Riapre la chiesa
di Cavaso
Il 18
dicembre del
2012 don
Pierangelo
Salviato
celebrava per
l’ultima volta
una messa
nella chiesa
della
Visitazione di
Santa Maria a
Elisabetta a
Cavaso.
Problemi
strutturali,
caduta di
calcinacci
obbligavano il
nuovo parroco,
appena
arrivato per
curare le
comunità di
Cavaso e
Possagno a a
chiudere la
chiesa. Una
comunità senza
chiesa
parrocchiale è
come un poeta
senza parola,
un musico
senza
strumento. Il
prossimo 31
maggio alle
10.30 quel
luogo
riaprirà, sarà
il vescovo di
Treviso, mons.
Gianfranco
Agostino
Gardin, a
celebrare la
messa della
riapertura.
“Fin
dall’inizio mi
ha dato forza
la gente più
umile e più
semplice -
racconta don
Pierangelo -.
Mentre
preparavo
l’intervento
con il
Consiglio
pastorale e il
Consiglio
degli affari
economici
capitava
spesso che
qualche
signora,
qualche nonna,
qualche
pensionato
passasse da me
alla fine
della messa e
mi mettesse in
mano un
contributo
dicendo «ciapa
quà: per la
chiesa».
L’intervento
complessivo è
stato
notevolissimo,
un milione e
duecentomila
euro. I
problemi
dell’edificio
erano molto
seri:
risistemare
l’intonaco del
soffitto,
mettere in
sicurezza le
travi del
capriate,
sistemare il
timpano, la
cupole, le
navatelle
laterali.
Tutto è stato
rinforzato con
tiranti
appositi e con
una piastra
d’acciaio
lungo tutta la
cordonata. Il
presbiterio,
costruito in
maniera
autonoma è
stato
ingabbiato con
il resto della
chiesa. Oggi
la
parrocchiale è
stato messo a
norma anche
dal punto di
vista
elettrico e
termico”. La
prima data,
riportata sul
timpano,
indica 1679,
dunque una
chiesa antica.
Un dramma
durante la
Prima guerra
mondiale, le
foto del tetto
sfondato dalle
bombe oggi
sono le più
rappresentative
della
sofferenza
della
popolazione in
prima linea
sotto il
Grappa. Piena
di significato
la data scelta
per la
riapertura: il
31 maggio è la
festa della
Visitazione,
ma quest’anno
cade in questo
giorno anche
la solennità
della
Santissima
Trinità a cui
è dedicata la
parrocchiale
di Possagno.
Le due
comunità
riunite ormai
nella
collaborazione
pastorale
Valcavasia e
curate dallo
stesso parroco
hanno vissuto
assieme questi
anni. La
chiesa del
Tempio di
Possagno,
vista
l’indisponibilità
della chiesa
di Cavaso,
ospitava
entrambe le
comunità nelle
festività del
Natale e di
Pasqua. “Una
disgrazia è
diventata una
grazia - ha
commentato
un’anziana
signora a don
Pierangelo -.
La chiusura
della nostra
chiesa ci ha
avvicinato
alla comunità
di Possagno e
abbiamo
imparato a
metterci
assieme, a
collaborare”.
Così il 31
maggio nella
stessa
cerimonia sarà
inaugurata la
statua
restaurata di
una Madonna
del 1800, che
sarà
ricollocata
nel posto
originario nel
tempio di
Possagno. A
seguire gli
impegnativi
lavori della
chiesa gli
architetti
Piergiorgio
Ditadi e Paola
Filippi dello
studio Arké di
Treviso,
mentre le
opere sono
state
realizzate
dalla ditta
Fibe di
Fontanafredda.
“Devo
ringraziare
sia gli
architetti che
la ditta,
ottimi
professionisti.
Encomiabili
nel loro
lavoro anche
quando le
difficoltà
erano
impreviste e
complesse, ad
esempio quando
ci siamo
accorti che i
cavi che
tenevano la
cupola erano
tagliati e
nessuno negli
anni se n’era
accorto.
Oppure lo
scorso anno
quando la
pioggia non
dava tregua
durante lo
scoperchiamento
del tetto”.
Per realizzare
l’intervento
hanno
contribuito in
primo luogo la
Cei con i
fondi dell’8
per mille,
altri fondi
sono stati
recuperati,
oltre che dai
parrocchiani,
dall’alienazione
dell’ex asilo.
Il Comune ha
contribuito
con 50mila
euro. Non
tutta la spesa
è stata ancora
coperta, ma
sono previsti
ulteriori
contributi.
Notevole anche
lo sforzo
finale con un
gruppo di
volontari che
ha curato la
pulizia e un
altro che ha
restaurato
completamente
i banchi della
chiesa. A
tutti i
parrocchiani,
a ricordo
della
riapertura,
sarà donata
una serigrafia
realizzata dal
prof. Riccardo
Cunial
raffigurante
Maria ed
Elisabetta.
Istituita la
Collaborazione
Pastorale
Valcavasia
Domenica
24 maggio
2015, alle ore
17, nella
Cattedrale di
Treviso,
durante la
preghiera dei
Vespri,
il vescovo
mons. Andrea
Bruno
Mazzocato ha
letto il
decreto di
istituzione
della
collaborazione
pastorale
Valcavasia. Un
cammino
iniziato due
anni fa, con
le parrocchie
di Castelli di
Monfumo,
Castelcucco,
Cavaso del
Tomba, Monfumo
e Possagno. In
questi due
anni molte
attività delle
cinque
parrocchie
hanno trovato
momenti
comuni, dalla
catechesi alla
liturgia, fino
a giungere a
un
pellegrinaggio
comune al
Santuario di
Chiampo. Da
tempo funziona
il Consiglio
della
collaborazione
composto dai
parroci delle
cinque
parrocchie, da
alcuni laici e
una
rappresentante
dei religiosi
presenti sul
territorio.
La
collaborazione
Valcavasia è
una realtà
consistente,
non solo
numericamente,
sono quasi
diecimila gli
abitanti
interessati
dalle
parrocchie, ma
anche per
l’area
geografica che
copre
praticamente
per metà le
pendici del
Monte Grappa e
quelle del
Monte
Tomba.
Area ricca di
fede e di
tradizione: un
territorio
collinare,
difficile da
percorrere
rapidamente,
ma che non ha
impedito che
le comunità si
incontrassero,
potendo anche
contare su una
diffusa rete
di oratori e
di strutture
pastorali. Una
Collaborazione
che è riuscita
anche a fare
fronte alla
momentanea
indisponiiblità
della chiesa
parrocchiale
di Cavaso,
chiusa per un
importante
intervento di
consolidamento.
Un’area ricca
di pietà
popolare e di
originali
tradizioni
liturgiche che
sono state
sempre
valorizzate e
reinterpretate.
A Treviso si
sono schierati
in duecento e
altrettanti
erano
presenti
all’incontro
di
preparazione
che si è
tenuto giovedì
21 maggio,
alle 20.45, a
Possagno in
sala Pio X,
sul tema
“Pietre vive
per un
edificio
spirituale”,
relatore don
Roberto
Trevisan,
presidente
della
Fondazione
Montegrappa
del Centro
professionale
di Fonte. “Tra
parroci c’è
stata subito
sintonia e
ottimo dialogo
- spiega il
parroco di
Castelli, il
più anziano
dei tre
parroci, don
Antonio
Lissandrin -,
ringrazio il
Vescovo che ha
accontentato
il mio
desiderio,
espresso
durante la
visita
pastorale, che
questa
collaborazione
fosse
istituita
quanto prima”.
“Sento che la
gente si sta
abituando a
questa nuova
realtà -
conferma don
Marco Cagnin,
parroco di
Monfumo e
Castelli -.
Giovani,
adulti,
operatori
pastorali
hanno colto
nel profondo
l’«apertura»
che la fede
richiede a
tutti i
cristiani”.
Don Pierangelo
Salviato,
parroco
coordinatore
della
Collaborazione,
guardando al
cammino fatto,
è soddisfatto
ma guarda già
al futuro.
“Nel rispetto
delle diverse
identità
bisognerà
esplorare
questa nuova
prospettiva
che si apre,
siamo chiamati
ancora a una
conversione, a
diventare
autentica
chiesa in
«uscita», in
viaggio verso
il prossimo”.
Inaugurata la
collaborazione
pastorale a 5
parrocchie
Saranno
non più due
collaborazioni
pastorali ma
una sola, dal
31 maggio
2015:
Possagno,
Cavaso,
Castelcucco,
Monfumo e
Castelli,
cinque
parrocchie che
saranno
amministrate
da un'unica
collaborazione
pastorale (si
chiamerà
Valcavasia),
con uno o più
sacerdoti.
Verrà lo
stesso vescovo
Gardin a
inaugurare la
nuova realtà.
Pedemontana, si
avanza a
singhiozzo
La
tecnica è
quella di
lavorare a
macchia di
leopardo,
prima nel
Vicentino, ora
nel
Trevigiano.
Avanza la
realizzazione
della
Superstrada
pedemontana
veneta, si
porta dietro
anni di
polemiche e di
cause
giudiziarie
che
interessano
anche la Corte
dei conti.
Avanza con gli
espropri non
ancora
monetizzati
per le 3 mila
aziende
agricole
interessate e
per i
tantissimi
privati che si
sono ritrovati
senza più la
terra e a
volte senza la
casa. Avanza
prima con la
bonifica
bellica e poi
con la
definizione
degli spazi
per la strada
e per i
cantieri.
Avanza, benché
la
progettazione
sia
incompleta,
come per i
tratti di
Altivole,
Castelfranco e
Loria. Avanza
nonostante non
ci siano
risorse per
circa 54
chilometri di
viabilità
complementare.
Tira dritto la
spagnola Sis,
concessionaria
del project
financing,
vuole
cominciare a
recuperare il
pedaggio dal
2018 e per i
successivi 39
anni di
concessione.
Meno di un’ora
per andare da
Montecchio a
Spresiano in
provincia di
Treviso e
immettersi
nell’A27,
un’ora per
andare
dall’asse
Brennero Roma
a quello che
da Trieste e
Udine porta
nell’Europa
dell’est e
verso l’Asia,
senza passare
per Mestre:
questa la vera
forza del
progetto,
superare quei
limiti spazio
temporali che
per decenni
hanno
ingabbiato lo
sviluppo della
Pedemontana
veneta.
Un’opportunità
che ha piegato
la resistenza
di Comuni e
comunità
locali,
preoccupati
per il prezzo
ambientale da
pagare. Una
resistenza che
è costata allo
Stato un
aumento dei
costi da un
miliardo e 828
milioni, tutti
privati, a 2
miliardi e 258
milioni. 400
milioni in più
pagati dallo
Stato per le
opere di
compensazione
richieste dai
36 comuni,
sostenuti dai
movimenti
ambientalisti
e locali,
integrati da
un intervento
della Regione
Veneto di
circa 174
milioni di
euro. Così
oggi il
tracciato è
per metà in
trincea. I
transiti però
dovranno
superare i 25
mila veicoli
giornalieri,
altrimenti lo
Stato dovrà
compensare la
Sis con circa
7 milioni
annui. Un
fiume di
denaro che
sorte ha
voluto andasse
in minima
parte al
Veneto e alle
aziende
locali:
infatti la
Impregilo
Pedemontana
Veneta Spa,
che riuniva
anche imprese
venete, ha
perso il
confronto con
la Sis (Sacis
con Itinera
Infraestructuras),
che ha sede a
Torino. Oggi
tutta la
realizzazione
è affidata a
manovalanza e
a mezzi che
arrivano da
fuori regione.
Ci saranno 14
caselli e
svincoli, sei
di questi nel
nostro
territorio.
Basterà essere
fra i 70
comuni
esentati dal
pagamento del
pedaggio (una
novità in
Italia per una
superstrada)
per percorrere
la strada
gratuitamente
per 21
chilometri in
una direzione
o nell’altra e
questo per
almeno 12 anni
dalla sua
apertura,
prevista a
fine 2018.
Nasce un
birrificio
sociale a
Monfumo
“Dalla
Regione Veneto
si sono fatti
vivi a fine
2014. Era
rimasto
qualche fondo
a disposizione
e noi abbiamo
presentato un
progetto che
avevamo nel
cassetto, un
birrificio
appunto - così
Bruno
Pozzobon,
presidente
della
Cooperativa
agricola Ca’
Corniani di
Monfumo e
storico
protagonista
della
cooperazione
sociale nella
Castellana,
racconta come
il contributo
di 60mila euro
è arrivato
dalla Regione
a fine
legislatura”.
L’idea era
quella di
comprare i
macchinari e
di inserire
l’attività nel
contesto della
cooperativa
agricola. La
cifra, come si
vede, è ben
lontana dai
3milioni che
sono andati a
Nervesa per il
chiacchierato
acquisto di
una discoteca
da trasformare
in birrificio.
Tanto più che
la cooperativa
Ca’ Corniani,
assieme alla
Cooperativa
l’Incontro
hanno già
investito a
Monfumo quasi
tre milioni di
euro, solo per
metà legati a
contributi
pubblici. La
Cooperativa ha
dedicato due
anni di
attività alla
pulizia e
sistemazione
dei 32 ettari
avuti in
affitto, a
canone quasi
simbolico, dal
Comune di
Monfumo e
dall’Ulss 8,
terreni che
erano privi di
manutenzione e
ormai
totalmente
inutilizzabili.
“Oggi quel
terreno non lo
riconosco più
- afferma
Mauro
Furlanetto,
sindaco di
Monfumo -.
Tutto è stato
sistemato in
maniera
perfetta,
adesso verrà
aperta anche
una fattoria
didattica e le
stalle”. “Già
abbiamo
provveduto -
spiega
Pozzobon - ai
primi due
inserimenti di
persone
svantaggiate e
l’idea è
quella di
lavorare in
filiera con la
cooperativa
Campoverde di
Castelfranco,
là si punta
sulla verdura,
qui a Monfumo
sui formaggi,
il vino, gli
olivi, i
ciliegi e
sulle mele di
Monfumo,
abbiamo messo
a dimora 400
piante di
melo”.
Il progetto
alla fine
inserirà 10
svantaggiati e
4 normodotati
ed è
confinante con
il Centro di
lavoro guidato
dell’Incontro
che dal 2013
accoglie una
ventina di
disabili
psichici.
Insomma due
strutture che
mancavano
nella
Pedemontana e
che hanno
consentito di
completare
l’offerta
rivolta al
mondo della
disabilità. Il
Centro di
lavoro guidato
funziona in
convenzione
con l’Ulss 8.
“Con la messa
a regime della
cooperativa
agricola -
conclude
Pozzobon -,
partirà anche
l’agriturismo
che abbiamo
realizzato nel
rustico
presente sui
terreni.
Questo
progetto ci
pare oggi
molto
appetibile
visto che
Monfumo si
trova in
posizione
centrale
rispetto a
mete
turistiche
come Bassano,
Asolo,
Castelfranco e
Treviso.
Avremmo anche
pensato di
chiedere alla
Regione di
indirizzare i
60mila euro,
assegnati,
all’acquisto
di biciclette
a pedalata
assistita per
gli ospiti
dell’agriturismo.
Ci stiamo
pensando”.
aprile 2015
Ucciso e
bruciato,
abbandonato
dietro il
Tempio di
Possagno
L'hanno
ucciso nella
sera di sabato
18 aprile 2015
nel loro
condominio di
via Isonzo, a
Romano
d'Ezzelino.
Poi, all'alba
di domenica,
l'hanno
caricato in
una Golf blu e
l'hanno
trasportato a
Possagno, nel
sentiero 189
dietro al
tempio del
Canova. Lì
l'hanno
sepolto con
delle pietre e
poi bruciato.
Ma quel guaio
all'auto - un
problema
all'olio - a
pochi metri
dalla "tomba"
gli è stato
fatale, con il
meccanico del
paese, Giorgio
Rigo, in grado
di riconoscere
la foto
segnaletica
dell'amante.
"Ti paghiamo
il doppio",
gli ha detto
il più
giovane,
mentre la
donna si
nascondeva in
auto. I
protagonisti
del delitto di
Possagno ora
sono noti: la
vittima è Aldo
Gualtieri,
40enne nato a
Lamezia Terme
e residente a
Felette di
Romano
d'Ezzelino, di
professione
artigiano. Sua
compagna, e
probabile
mantide, è
Lucia Lo
Gatto, 41enne
nata a Lamezia
Terme e
residente con
il padre delle
sue due figlie
a Romano
d'Ezzelino.
Sono cugini di
primo grado.
L'amante, e
probabilmente
l'autore
materiale del
delitto, è
Manuel
Palazzo,
27enne nato a
Asolo e
residente a
Romano
d'Ezzelino.
Il delitto,
con ogni
probabilità,
si è consumato
proprio nella
palazzina di
via Isonzo, al
civico 17,
dove i tre
vivono: sono
vicini di
casa. Sabato
notte si
sarebbe
consumata una
furibonda
lite, che
avrebbe
svegliato
anche uno dei
residenti. Una
lite che
sarebbe
sfociata
nell'omicidio.
Il movente,
secondo quanto
ricostruito
dagli
investigatori
dopo i primi
interrogatori
dei due,
sarebbe da
ricercare in
ragioni
passionali.
Gualtieri e
sua moglie
litigavano
spesso ed
erano noti
alla forze
dell’ordine.
Il clima
familiare era
talmente
degradato che
i servizi
sociali del
Comune di
Romano avevano
in carico il
loro caso da
tempo.
Inaugurata la
collaborazione
pastorale a 5
parrocchie
Saranno
non più due
collaborazioni
pastorali ma
una sola, dal
31 maggio
2015:
Possagno,
Cavaso,
Castelcucco,
Monfumo e
Castelli,
cinque
parrocchie che
saranno
amministrate
da un'unica
collaborazione
pastorale (si
chiamerà
Valcavasia),
con uno o più
sacerdoti.
Verrà lo
stesso vescovo
Gardin a
inaugurare la
nuova realtà.
Zoe e Corrado,
morti a 11
giorni di
distanza
A 11
giorni dalla
morte del
fratello
Corrado
Vardanega è
morta nella
giornata di
venerdì anche
la sorella
Zoe. Una lunga
malattia,
quella che
l’ha uccisa,
che ha
affrontato con
coraggio. Zoe
aveva 63 anni
e in paese era
stimata a
benvoluta da
tutti. Un
donna energica
sempre attiva
a livello
sociale e
culturale.
Faceva parte
dell’associazione
“I Possagnot”
e animava
molte attività
della
parrocchia.
Una vita
dedicata alla
famiglia, la
sua, e alla
cura della
figlie prima,
dei nipotini
poi. Solo 11
giorni fa, il
9 marzo, la
63enne aveva
affrontato un
grandissimo
dramma: la
morte
dell’amato
fratello
Corrado a
causa di un
incidente
domestico.
Tutto il paese
anche in
questa
dolorosa
occasione si
era stretta
alla famiglia
Vardanega. Il
fratello,
morto a 66
anni, era
conosciutissimo
in tutta la
zona.
Imprenditore,
era stato ex
socio della
“Fornace”.
Stava
scendendo le
scale che
portano in
cantina quando
una caduta si
era rivelata
fatale.
Purtroppo per
il
sessantaseienne,
all’arrivo dei
soccorsi del
Suem di
Crespano, non
c’era già più
niente da
fare. La
sorella Zoe
invece tre
anni fa aveva
scoperto di
essere affetta
da un male
purtroppo
incurabile.
Aveva lottato
con tutte le
sue forze,
sostenendo
anche la
famiglia della
quale era
stata sempre
un solido
punto di
riferimento.
Uno strazio
per il marito,
Marcello
Cavarzan per
anni impegnato
politicamente
nel comune di
Possagno, per
il quale era
stato
candidato come
sindaco sia
nelle
amministrative
del 2002 che
nelle ultime
che si sono
svolte nel
2012.Per anni
Cavarzan è
stato anche
segretario
della Comunità
Montana. A
piangere la
scomparsa
della
pensionata,
oltre al
marito
Marcello ci
sono le figlie
Angela, Anna e
Amelia, la
mamma e la
sorella.
febbraio 2015
Incontri di
cultura ANTEAS
2015 a
Possagno
Leggi
L'industria
torna a
crescere, in
Italia
Nonostante
la perdurante
stagnazione in
Italia, grazie
soprattutto
all’euro
debole, gli
ordinativi
dell’industria
italiana a
dicembre
mettono a
segno un
deciso rialzo,
salendo del
4,5% su
novembre, con
un’impennata
all’estero
(+8,1%). Lo
rileva
l’Istat,
registrando un
aumento del
5,8% su base
annua. Non si
registrava una
crescita così
forte sul
mercato
estero, fa
sapere sempre
l’Istat, da
settembre del
2009, ovvero
da oltre
cinque anni.
Passando a
guardare
l’andamento
degli ordini
per i diversi
comparti,
l’Istituto
segnala gli
incrementi più
rilevanti per
la
fabbricazione
di
apparecchiature
elettriche e
apparecchiature
per uso
domestico non
elettriche
(+33,6%), per
i mezzi di
trasporto
(+17,6%) e per
la
fabbricazione
di macchinari
(+12,3%).
Invece
risultano in
diminuzione le
commesse
relative alla
fabbricazione
di computer,
prodotti di
elettronica e
ottica
(-34,9%) e ai
prodotti
chimici
(-7,3%).
Inanellare gli
uccelli
migratori
Un
viaggio lungo
migliaia di
km: è quello
che ha
compiuto un
Migliarino di
palude dalla
Finlandia
all’Italia,
recuperato
qualche
settimana fa,
all'inizio del
2015,
all’Oasi San
Daniele di
Liedolo di San
Zenone degli
Ezzelini.
L’ uccellino
del peso di
circa 20
grammi è stato
ritrovato
dall’ornitologo
Stefano Tasca
che da anni
studia le
numerose
specie di
uccelli
presenti
nell’area
naturalistica.Il
ritrovamento
del Migliarino
di palude è
uno degli
eccezionali
casi di
ricattura
degli uccelli
inanellati.
L’inanellamento
è infatti una
pratica che
Tasca svolge
nell’Oasi dal
2008 grazie ad
uno specifico
permesso
rilasciato
dall’Ispra
(Istituto
superiore per
la protezione
e la ricerca
ambientale).
Si tratta di
una strumento
che esiste fin
dai primi del
‘900,
inizialmente
allo scopo di
studiare i
flussi
migratori
degli uccelli
e negli ultimi
tempi anche
per analizzare
i mutamenti
climatici.
Consiste nel
catturare con
metodi
incruenti gli
uccelli e nel
dotarli di un
piccolo
anellino in
cui sono
indicati una
serie di dati
tra cui,
appunto, il
luogo di
ritrovamento
e, infine,
rilasciarli
liberi.Il
marcaggio
compiuto dagli
inanellatori è
il più grande
contributo
volontario e
gratuito alla
ricerca
scientifica. I
dati raccolti
vengono
infatti prima
consegnati
all’Ispra e
poi all’Euring
Databank di
Londra, la più
grande banca
dati zoologica
mondiale.Grazie
all’attività
di Tasca che
svolge le
operazioni di
cattura con
regolarità, in
pochi anni
nell’Oasi sono
stati
catturati e
inanellati
circa 3000
esemplari di
uccelli. “Di
questi –
spiega
Tasca-
oltre al
Migliarino di
palude
proveniente
dalla
Finlandia, ne
sono stati
ricatturati
altri cinque
(evento più
unico che
raro): due
Peppole di cui
una
precedentemente
inanellata in
Belgio ed una
in Repubblica
Ceca e un
Migliarino di
palude
proveniente da
Bergamo. Tra
quelli
inanellati in
Oasi uno è
stato ripreso
in Francia,
nei pressi di
Marsiglia, ed
uno in
Trentino (zona
Lago di
Caldaro)”.Questi
numeri
testimoniano -
sia sotto il
profilo della
protezione
naturalistica
che del
contributo
alla ricerca
scientifica -
il valore
dell’Oasi,
nata oltre
dieci anni fa
su un’area ai
piedi del
Monte Grappa
che doveva
essere
destinata ad
una discarica.
Recentemente
per la
salvaguardia è
nata anche
l’associazione
Oasi ,
composta da
volontari
esperti ed
appassionati
di ambiente
che si stanno
dedicando allo
studio e alla
promozione
dell’Oasi
naturalistica
San Daniele.
E' di Balestra
la tela di
ignoto della
città di Asolo
Era una tela di anonimo
e annerita dal
tempo, eppur
inquietava
devoti e
studiosi per
il velo di
mistero che la
patina del
tempo aveva
fatto
ingigantire
attorno a quel
quadro posto
nella Cappella
del Santissimo
in Duomo ad
Asolo. La
volontà
di un
benefattore,
l’appoggio
della
Sovrintendenza
e la perizia
del restauro
hanno adesso
svelato un
dipinto in cui
il volto
leggiadro
della madonna
riflette luce
su tutta la
scena e
richiama altre
famose
‘adorazioni’ e
altre
‘natività’. In
questi mesi
uno studio
critico si è
aggiunto alla
lucentezza dei
colori
riconquistati
e il quadro ha
avuto una
corretta ed
elevata
attribuzione.
Si tratta
infatti,
secondo lo
studio del
prof. Mauro
Cova, di una
“Natività di
nostro
Signore”
realizzata da
Antonio
Balestra
(Verona
1666-1740), la
figura più
significativa
della cultura
artistica
veronese della
prima metà del
secolo XVIII
con intrecci
professionali
maturati a
Roma e con
dichiarati
riferimenti
pittorici
ai maestri
Correggio e
Guido
Reni.
Restano ancora
ignote le
strade che
hanno invece
condotto la
tela
dall’atelier
del pittore
all’altare del
Duomo. Il
ritorno del
quadro ad
Asolo sarà
celebrato
sabato 10
gennaio 2015
alle ore 15,45
nel Duomo di
Asolo,
Cappella del
Santissimo,
con una
cerimonia
promossa dal
prevosto mons.
Giacomo
Lorenzon e che
prevede:
saluti e
presentazione:
prevosto mons.
Giacomo
Lorenzon;
benefattore
asolano signor
Roberto
Zaniboni che
ha finanziato
il restauro;
Giuliano
Romalli,
Sovrintendenza
di Venezia.
Relazioni:
prof. Mauro
Cova, già
ispettore
Sovrintendenza
di Verona,
docente
universitario
e autore del
Catalogo della
Mostra su
Mantegna a
Verona (2006),
che presenterà
le ricerche
fatte riguardo
alla tela e
alla
attribuzione
al pittore
Antonio
Balestra
(Verona
1666-1740);
dott.ssa Elena
Gregoris
dell’omonimo
Studio del
restauro di
Brescia,
restauratrice
dell’opera,
che illustrerà
il complesso
degli studi e
dei lavori
eseguiti sulla
tela del
Balestra. La
tela avrà una
illuminazione
straordinaria
che ne
consenta una
visione
accurata; le
relazioni
saranno
accompagnate
dalla
proiezione di
foto e
particolari su
uno schermo
mobile
collocato di
fronte al
pubblico
appena
all'esterno
della
Cappella.
Borso e
Crespano: due
nuove piazze
Due i
progetti di
riqualificazione
dei centri
urbani al via
nella
rpimavera 2015
nella
Pedemontana
del Grappa. I
finanziamenti
arrivano dalla
Regione
Veneto,
attraverso uno
specifico
bando
riservato alle
IPA (Intese
Programmatiche
d’Area). I
progetti dei
Comuni di
Borso e
Crespano del
Grappa sono
stati
selezionati
per la loro
valenza
sovra-comunale
dal Tavolo di
Concertazione
dell’IPA
Pedemontana
del Grappa e
Asolano,
attraverso un
percorso di
valutazione
che ha
coinvolto i 13
Comuni
dell’Intesa e
i soggetti
privati:
insieme hanno
raccolto le
diverse
istanze e le
hanno prese in
esame a
partire dal
piano
strategico
dell’IPA, che
indica
turismo,
cultura e
innovazione
d’impresa come
leve
principali per
lo sviluppo
del
territorio,
puntando anche
sulla
sostenibilità
come elemento
trasversale di
rivitalizzazione.
Il restyling
dei due centri
storici punta
al ripristino
delle funzioni
di
aggregazione e
al rilancio
della mobilità
sostenibile,
con un
beneficio
importante e
diretto sui
cittadini dei
comuni
interessati ma
anche una
ricaduta
positiva sui
flussi
turistici
dell’intera
area. I due
Comuni infatti
sono porte di
accesso al
Massiccio del
Grappa e
saranno
interessati
direttamente
dai flussi
turistici
previsti per
il Centenario
della Grande
Guerra.
Il lavori in
cantiere
dovranno
concludersi
entro il 2017,
come prevede
il bando. Il
finanziamento
complessivo è
di oltre
800mila euro,
a valere sul
Fondo per lo
Sviluppo e la
Coesione, Asse
5 - Sviluppo
Locale della
programmazione
2007/2013.
A Borso, il
cui centro
storico è oggi
compromesso
dal transito
disordinato di
veicoli, è
previsto un
investimento
totale di
640mila euro,
finanziato
dalla Regione
per 480mila.
«Accanto alla
riqualificazione
della piazza,
con una nuova
pavimentazione
e la
predisposizione
di nuovi
percorsi
pedonali –
spiega il
primo
cittadino
Ivano Zordan -
è prevista la
creazione di
un parco
nell’area di
villa Lunardi,
con uno spazio
dedicato agli
spettacoli, un
piccolo orto
officinale,
una zona
pic-nic, un
percorso vita
e un parco
attrezzato per
bambini».
Verrà
realizzato
anche un
parcheggio, al
servizio anche
delle 36mila
presenze
turistiche
registrate
ogni anno nel
territorio di
Borso,
“patria” del
volo libero.
L’intervento
di Crespano
riguarda
piazza San
Marco e
consiste nel
rifacimento
della
pavimentazione,
nella
sistemazione
della
viabilità e
degli spazi
destinati a
parcheggio,
valorizzando
le emergenze
architettoniche
per soddisfare
differenti
esigenze
dell’area
urbana, dal
transito delle
auto e dei
pedoni fino al
mercato
settimanale e
alle
manifestazioni
culturali,
così che la
piazza possa
essere fruita
appieno da
cittadini e
visitatori.
Per questo
progetto, che
comporterà un
investimento
complessivo di
450mila euro,
è stato
accordato
dalla Regione
il contributo
di 337mila
euro. «Questo
progetto –
dichiara il
Sindaco di
Crespano del
Grappa
Annalisa
Rampin - è il
punto di
partenza di
una serie di
altri
interventi,
già
programmati
dalla nostra
Amministrazione
e in parte già
finanziati,
con
l’obiettivo di
riqualificare
il centro
storico e il
patrimonio
immobiliare
del nostro
Comune».
A Veneto Banca
di
Montebelluna
grande retata
della Guardia
di Finanza
Militari
della Guardia
di Finanza
hanno
perquisito la
mattina del 17
febbraio 2015,
a Venezia e in
altre città,
tra cui la
sede centrale
lungo la
Feltrina, a
Montebelluna,
alcune sedi
della Veneto
Banca, società
cooperativa
per azioni.
Indagati
direttore
generale ed ex
presidente. La
procura di
Roma contesta
una
"decurtazione
del patrimonio
di vigilanza"
e la tendenza
a concedere
finanziamenti
in assenza di
tutele con
conseguenti
perdite per
oltre 192
milioni di
euro.
L'Isis è solo
una banda di
affaristi
Parla
Abdussalam
Nasuf,
presidente
della comunità
libica in
Italia,
attraverso le
colonne della
Vita del
Popolo, il
settimanale
della Diocesi
di Treviso:
"Qui la
religione non
c’entra nulla,
è solo una
guerra di
interessi
combattuta,
tra l’altro da
mercenari ben
pagati".
"Importante
continuare con
la diplomazia,
ma va data la
possibilità al
governo libico
di
difendersi”.“Per
fermare l’Isis
non servono le
bombe. Bisogna
colpire la
loro capacità
di trovare
finanziamenti.
Qui la
religione non
c’entra nulla
è solo una
guerra di
interessi
combattuta,
tra l’altro da
mercenari ben
pagati”. A
dirlo è il
presidente
della comunità
libica –
coordinamento
italiano
Abdussalam
Nasuf secondo
il quale “i
governi
occidentali
non devono
limitarsi solo
a compiere
azioni
militari
contro le
milizie
dell’Isis ma
devono
impegnarsi per
bloccare la
loro capacità
di trovare
denaro e
armarsi”.
Infatti, come
riportano
alcune fonti
internazionali,
per un lungo
periodo le
finanze dello
Stato islamico
si sono
rimpinguate
attraverso i
ricavi di
operazioni
criminali,
rapine e
vendita di
petrolio
estratti dai
pozzi iracheni
e siriani,
dando vita a
una vera
economia di
guerra.
Il
coordinamento
italiano della
comunità
libica è nato
nel 2011 dopo
la caduta del
regime di
Gheddafi, con
l’intento di
accogliere e
dare una mano
non solo ai
rifugiati ma
anche alle
persone
rimaste in
Libia a
ricostruire il
Paese. Nasuf
come altri
dissidenti ha
vissuto
lontano dalla
sua terra per
molti anni e
oggi guarda
con
preoccupazione
a quello che
sta accadendo:
“L’avanzare
dell’Isis, le
difficoltà
economiche
della gente,
la miopia dei
governi
occidentali e
l’opportunismo
meschino di
chi fa leva
sulla
disperazione
delle persone
per arruolare
combattenti in
nome di una
guerra che di
santo non ha
nulla”. Per
Nasuf molte
delle persone
che vanno a
combattere per
lo Stato
islamico, lo
fanno solo per
denaro. “Chi
decide di
arruolarsi
viene pagato
anche 15 mila
euro – dice
Nasuf – Spesso
sono persone
che non hanno
un lavoro e
pensano così
di poter
cambiare vita.
L’Islam in
questo caso
non c’entra
affatto”.
Da qualche
giorno la
battaglia
delle milizie
dello stato
islamico ha
intensificato
i suoi
attacchi in
alcune
cittadine
della Libia.
Questi fatti
hanno spinto
l’ambasciata
italiana a
lasciare il
Paese. “La
situazione è
drammatica –
conclude Nasuf
– è importante
che si
continui con
la diplomazia.
Ma credo anche
che vada data
la possibilità
al governo
libico di
potersi
difendere
senza che ci
siano
ingerenze
straniere”.
5 pullman per il
pellegrinaggio
a Chiampo
delle 5
parrocchie
unite
Cavaso,
Possagno,
Castelcucco,
Monfumo e
Castelli, le
cinque
parrocchie
della prossima
Collaborazione
pastorale,
sono in
pellegrinaggio
alla fine del
mese di
febbraio 2015
alla Grotta di
Lourdes di
Chiampo per
invocare
l'aiuto da Dio
e la
benedizione
della Madonna.
A Marostica si
parla dei
Cunial
Il 31
gennaio 2015,
si è tenuta
una conferenza
a Marostica
organizzata
dall'Associazione
archeologica.
Il titolo era
PER SUBMONTANA
CASTELLA
ANDANDO PER IL
PEDEMONTE
INCASTELLATO;
il relatore
era il prof
Guido Rosada
docente di
topografia
dell'Italia
antica presso
la Facoltà di
Lettere di PD.
Ha parlato del
fenomeno
dell'incastellamento
del nostro
territorio
pedemontano
veneto: Rocca
di Asolo,
castello
di San
Zenone degli
Ezzelini,
bastia di
Onigo, bastia
di San Giorgio
a Cavaso, mura
bastia di
Onigo,
castello dei
Maltraversi di
Castelcucco,
Castellar di
Rover di
Possagno.
Rosada ha poi
ampiamente
parlato del
ceppo dei
Cunial di
Possagno nati
dalla
fondazione di
un antico
"borgo"....
gennaio 2015
Crespano Folsom,
Città
genellate 2015
Sabato
31 Gennaio
2015, ore
20.30 presso
la Sala
Consiliare di
Palazzo Reale
di Crespano
del Grappa,
tutta la
Cittadinanza è
invitata
alla
Serata
organizzata da
Associazione
Internazionale
Trevisani nel
Mondo -
Sezione di
Crespano, con
il patrocinio
dell'Amministrazione
Comunale di
Crespano d. G.
e con la
collaborazione
delle classi
terze della
scuola
secondaria di
primo grado
"Antonio
Canova" di
Crespano per
rinnovare la
bellezza
dell'amicizia
e del
genellaggio
tra Crespano
del Grappa e
Folsom (USA)
Riapre la Stella
d'Oro a
Possagno
Lo
storico
ristorante "La
Stella d'Oro"
(bar, cucina,
albergo), che
fu del
"mitico" cuoco
Rizzardo
Guglielmo,
chiuso dal
2011, dopo la
trentennale
attività
condotta dalle
due sorelle
Luigina (la
cuoca) e
Raffaella
(sala), e
dalla cognata
Gina, ha
riaperto
sabato 17
gennaio 2015,
con un buffet
di benvenuto
offerto a
Possagnesi e
Ospiti
da Valentina
dall'O'. Era
presente il
Sindaco di
Possagno,
Gianni de
Paoli, che ha
formulato alla
nuova gestione
i migliori
auguri di
successo a
beneficio di
tutta la
comunità di
Possagno.
Infoline:
0423544998
Sta per partire
la nuova
collaborazione
pastorale di 5
paesi
Il
2015 è l'anno
decisivo
perché le
parrocchie di
Castelli,
Cavaso,
Castelcucco,
Monfumo e
Possagno
comincino a
lavorare
assieme nella
nuova
collaborazione
pastorale: il
pellegrinaggio
a Chiampo,
enla mese di
gennaio 2015,
presso la
Madonna di
Lourdes dei
Frati Fratini
Minori
rappresenta il
momento di
benedizione e
di grazia per
questa grande
promessa.
Quello che non
è riuscito per
i comuni, sta
forse
riuscendo per
le parrocchie:
l'unità, la
collaborazione,
l'interdipendenza,
il dialogo.
Una famiglia
possagnese
missionaria in
Tanzania
Partono
nei primi
giorni del
2015 in tre,
la famiglia di
Carlo Sartori
(figlio di
Francesco,
docente al
Cavanis di
Lettere per
tanti anni)
con moglie e
figlioletta di
pochi mesi:
vanno in
Tanzania per 5
anni in una
missione a
fare del bene
alle
popolazioni
locali. La
comunità di
Possagno e
Cavaso ha
consegnato
alla giovane
famiglia in
partenza una
offerta di 450
euro.
dicembre 2014
I migliori
auguri di Buon
Natale e di
uno splendido
2015 a tutti i
Cunial nel
Mondo e alle
loro Famiglie
Il Sindaco di
Possagno fa
gli auguri di
Natale e
premia i
vincitori del
Concorso di
fotografia
Il
Sindaco di
Possagno,
Gianni De
Paoli, il 20
dicembre 2014,
ha rivolto
alle autorità,
alle
associazioni e
agli
amministratori
di Possagno
gli auguri di
buon Natale e
di Felice
2015, come è
consuetudine
da tanti
anni.
Presente il
Prtesidente
della Pro
Loco,
Celestino
Ferrari, sono
stati premiati
anche i
vincitori del
Concorso
fotografico
"Fotografa
Possagno":
Damiano
Vardanega ha
vinto ilo
Primo premio
per la
categoria
"adulti".
L'anagrafe di
Possagno:
pochi nati nel
2014
Fino
a giugno erano
poche unità i
bambini nati a
Possagno nel
2014, ora che
l'anno si va a
chiudere, le
nascite nel
piccolo comune
di Possagno
sono circa 20,
un respiro di
sollievo per
il Comune e
gli enti
territoriali
che prevedono
uno
spopolamento
del paese in
caso di calo
drastico delle
nascite. E'
possibile, per
esempio, che
la classe
prima
elementare del
2015 non venga
formata a
Possagno
perché i
bambini
residenti con
sei anni di
età sono
troppo pochi.
Il possagnese
Dalla Santa,
Medaglia d'Oro
nell'Arco ai
Nazionali di
Padova
Nella
specialità
Arco Compound
- Over 21
Maschile il
Possagnese
DALLA SANTA
Paolo
dell'Archery
Club
Montebelluna
ha conquistato
la Medaglia
d'Oro nel
Campionato
Nazionale
Italiano
svoltosi a
Padova il 29 e
30 novembre
2014 (24°
Indoor
Gattamelata
Citta' di
Padova).
Acceso l'Albero
di Natale di
Possagno
L'8
dicembre 2014,
Solennità
dell'Immacolata,
come è
consuetudine,
la Pro Loco di
Possagno ha
acceso
l'Albero di
Natale
comunale, in
località alla
Croce. Si
tratta di uno
dei più grandi
Alberi del
Natale in
tutta la
Provincia di
Treviso.
Tantissima la
gente al
momento
dell'accensione
delle
centinaia di
luci colorate.
Recita natalizia
dei bambini
dell'Asilo
Socal Cunial,
a Possagno
Sabato
13 dicembre
2014, alle ore
14.30, grande
festa alla
scuola
d'infanzia
Socil - Cunial
di Possagno
(Via Sofratta)
per la
tradizionale
recita di
Natale dei
bambini/allievi.
L'ingresso è
libero.
La crisi
dell'Italia,
nel Rapporto
Censis
Giunto
alla 48ª
edizione, il
Rapporto
Censis
(pubblicato il
5 dicembre
2014)
interpreta i
più
significativi
fenomeni
socio-economici
del Paese
nella
difficile
congiuntura
che stiamo
attraversando.
Le
Considerazioni
generali
introducono il
Rapporto
sottolineando
come il Paese
viva una
profonda crisi
della cultura
sistemica:
nella «società
delle sette
giare», i
poteri
sovranazionali,
la politica
nazionale, le
sedi
istituzionali,
le minoranze
vitali, la
gente del
quotidiano, il
sommerso e la
comunicazione
appaiono come
mondi non
comunicanti,
che vivono di
se stessi e in
se stessi.
Nella seconda
parte,«La
società
italiana al
2014», vengono
affrontati i
temi di
maggiore
interesse
emersi nel
corso
dell'anno,
descrivendo
una società
satura dal
capitale
inagito, la
solitudine dei
soggetti, i
punti di forza
e di debolezza
dell'Italia
fuori
dall'Italia.
Nella terza e
quarta parte
si presentano
le analisi per
settori: la
formazione, il
lavoro e la
rappresentanza,
il welfare e
la sanità, il
territorio e
le reti, i
soggetti e i
processi
economici, i
media e la
comunicazione,
il governo
pubblico, la
sicurezza e la
cittadinanza.
Raduno degli Ex
Allievi
Cavanis per
l'Immacolata
Tradizionale
Raduno
dell'Associazione
degli Ex
Allievi
dell'Istituto
Cavanis di
Possagno,
lunedì 8
dicembre 2014,
nel Collegio
Canova. Santa
Messa,
Assemblea
dell'Associazione,
Pranzo
Sociale:
questo è in
sintesi il
programma del
Raduno cui
partecipano
ogni anno
centinaia di
persone.
Tradizionale
gioco dell'oca
per
l'Immacolata a
Possagno
Alle
3 del
pomeriggio
dell'8
dicembre 2014,
l'oratorio NOI
di Possagno,
nella sala Pio
X, organizza
per bambini e
genitori il
Gioco
dell'Oca,
tradizionale
festa delle
famiglie e dei
piccoli con
ricchi premi.
La prima della
"Crocerossina",
a Paderno del
Grappa
Lo
scorso 26
novembre 2014,
nella sala
della
biblioteca
comunale di
Paderno del
Grappa, il
prof. Tullio
Andreatta ha
presentato "La
Crocerossina
del
Grappa",
il diario
della
cavasotta Ada
Andreina
Bianchi
romanzato da
Giancarlo
Cunial. Sala
piena, grande
successo. Era
presente
l'editore
Ferruccio
Mazzariol
della Casa
editrice Santi
Quaranta.
novembre 2014
Il Grappa e la
Grande Guerra,
tempi stretti
Senza
dubbio sulle
celebrazioni
per il
centenario
della Grande
Guerra serve
uno scatto,
una forte
accelerazione.
Il Grappa
rischia di non
vedere onorato
a sufficienza
il suo
importante
ruolo nella
salvezza
dell’Italia
dall’invasione
austro-ungarica.
Sembrava che
l’incontro
delle Ipa del
Grappa, del
Brenta e delle
Prealpi
bellunesi,
svoltosi lo
scorso 26
agosto, avesse
prodotto esiti
operativi. Gli
interventi
sono stati
proposti al
vicepresidente
regionale
Marino
Zorzato, che
però ha individuato
alcune
criticità:
“Alla Regione
non è stato
ancora
presentato un
progetto per
tale complesso
di interventi,
malgrado ve ne
fosse
l’occasione
appropriata,
in risposta
all’Avviso
conoscitivo di
intenzioni
progettuali
che riguardava
proprio il
patrimonio di
beni storici
della Grande
Guerra,
scaduto il 3
giugno scorso.
In tal senso
una certa
preoccupazione
circa la
tempistica di
approvazione e
successiva
realizzazione,
sussiste. E’
sicuramente
complessa
un’azione
strategica
rivolta a un
bene così
articolato,
anche sul
piano
amministrativo:
basti pensare
alla questione
delle
proprietà dei
beni sui quali
intervenire
(il Sacrario è
nelle
competenze
dello Stato,
la caserma che
si vuole,
giustamente,
abbattere, è
della Nato)”.
Gli interventi
a cui si
riferisce il
vicepresidente
riguardano la
proposta di
riqualificazione
del Sacrario
di Cima
Grappa, della
Galleria
Vittorio
Emanuele e
l’abbattimento
della base
Nato che -
dicono le Ipa
-,
inutilizzata
da oltre 30
anni, è di
fatto uno
“sfregio” al
paesaggio e
alla sacralità
di Cima Grappa
e interrompe i
percorsi e le
trincee.
Questi
interventi
sono sostenuti
anche da
Marzio Favero,
coordinatore
del comitato
regionale
celebrazioni
della Grande
Guerra: “Da 10
anni sostengo
la necessità
di un
approccio
strategico per
identificare
priorità nella
riqualificazione
dei beni
culturali
della Grande
Guerra, in
particolare
sul Grappa”.
Il
vicepresidente
lascia aperta
una porta:
“Quanto alle
proposte
presentate sui
bandi emanati
in tema di
turismo
accessibile e
sviluppo
locale, queste
verranno
valutate nel
corso
dell’istruttoria
che inizierà
successivamente
al 13 ottobre,
data di
scadenza del
bando e
secondo i
criteri
esplicitati
nel bando
stesso”.
Sottolinea
anche
l’importanza
degli
obbiettivi:
“Riguardano
uno dei luoghi
maggiormente
simbolici ed
evocativi,
oltre che di
indiscussa
importanza
storica, per
quanto
riguarda le
vicende della
Prima guerra
mondiale,
tanto da
ricevere da
più parti
attenzione,
soprattutto in
occasione
della
ricorrenza del
Centenario del
conflitto.
Andrà in tal
senso
verificato,
per esempio,
quali progetti
abbia su
quest’area
monumentale il
Comitato
nazionale, che
ha già
espresso
interesse per
una
progettualità
di recupero e
ripristino di
Cima Grappa, e
col quale sono
in corso
contatti da
parte degli
uffici
regionali”. I
tempi sono
strettissimi,
le
celebrazioni
nel resto
d’Europa sono
già
cominciate, il
Grappa diventa
protagonista
nel novembre
del 1917
quando il
sacrificio di
tantissimi
soldati
italiani
argina
l’avanzata
delle forze
austro
ungariche. Si
può ancora
agire. Zorzato
apprezza il
metodo delle
Ipa: “La
sinergia tra
diversi enti è
un segnale
positivo, a
indicare
peraltro che
le strategie
messe in atto
dalla Regione
nel corso
degli anni
stanno
portando
frutto. L’idea
dell’Intesa
Programmatica
e d’area che
mira a
convogliare le
risorse su
determinate
realtà
complesse e
‘trasversali’,
condividendo
gli sforzi
così come i
benefici,
corrisponde a
una linea
promossa dalla
Regione
proprio con
riferimento al
patrimonio di
beni storici
della Grande
Guerra, in
particolare
mediante la
legge
regionale
43/1997,
strumento che
ha permesso il
sostegno a
interventi
anche
cospicui, vedi
il parziale
recupero di
Galleria
Vittorio
Emanuele”. Nel
Sacrario
riposano i
resti di più
di 20 mila
caduti di
tutti gli
eserciti:
ricordare alle
giovani
generazioni il
loro eroismo
aiuterà tutti
a essere
cittadini
migliori.
Castelli
festeggia i
Padri
Canossiani
Da 75
anni a
Castelli di
Monfumo, i
Padri
Canossiani
alloggiano
nella villa -
palazzo
Neville, dal
1970 sono
anche Parroci
della
Parrocchia di
Castelli (la
parrocchia è
nata nel
1966). Grande
festa in
questi giorni
ultimi del
2014 per la
lieta
ricorrenza da
parte dei
parrocchiani
attorno a
padre Antonio
Lissandrin,
grande
personalità
della piccola
comunità
locale.
Da tre anni,
la Parrocchia
di Castelli è
entrata a far
parte di una
Collaborazione
pastorale con
Monfumo e con
Castelcucco
(di queste
ultime due
parrocchie, il
parroco è il
diocesano don
Marco Cagnin).
L'Europa di oggi
è più povera
di 370
miliardi
rispetto al
2007
Mobilitare
le risorse
pubbliche per
rilanciare gli
investimenti
privati
ripristinando
la fiducia: è
la ricetta per
far tornare
l’Europa alla
crescita, come
ha
sintetizzato
il ministro
dell’Economia
Pier Carlo
Padoan al
Parlamento
europeo
durante la
presentazione
del piano di
investimenti
del presidente
Jean-Claude
Juncker. «Di
fronte al
fallimento del
mercato c’è
bisogno di
un’azione
pubblica», ha
detto Padoan.
Il rilancio
degli
investimenti
privati
attraverso
l’azione
pubblica è
urgente:
«tutto ciò va
fatto in
fretta, le
aspettative
dei cittadini
sono crescenti
come il
rischio di una
delusione», ha
aggiunto il
ministro, per
cui «è
necessario e
possibile»
dare
all’Europa
«uno shock
positivo»per
evitare il
rischio «molto
serio» di una
stagnazione
economica e di
un’inflazione
«troppo bassa
troppo a
lungo»
.L’Unione
europea cerca
di voltare
pagina e
lancia il
piano per gli
investimenti
da 315
miliardi nel
2015-2017 che
potrebbero
aggiungere
330-410
miliardi al
Pil creando,
secondo le
stime indicate
a Bruxelles,
1,3 milioni di
posti di
lavoro. È il
«piano
Juncker»
varato martedì
sera dalla
Commissione
per stimolare
gli
investimenti
che, in Europa
sono «370
miliardi sotto
il livello
pre-crisi»,
come ha
ricordato il
presidente
della
Commissione
europea,
Jean-Claude
Juncker,
presentando il
Piano
nell’aula del
Parlamento
europeo
mercoledì
mattina e
chiedendo «un
avallo
politico». Il
Piano ha
raccolto i
consensi dei
tre gruppi
principali del
Parlamento che
hanno dato la
«fiducia» alla
nuova
Commissione
europea: Ppe,
Pse e
liberali.
Con Samantha
nello spazio,
anche un pezzo
di Istrana
L’ora
X in cui
Samantha
Cristoforetti
è andata nello
spazio è
scoccata
domenica 23
novembre 2014,
alle ore
21.59, è stata
la prima donna
italiana a
farlo, la
missione si
compie a bordo
della
navicella
“Soyuz Tma1m”.
L’avvenimento
suscita un
brivido di
orgoglio anche
nella
“aeroportuale”
cittadella di
Istrana.
Infatti
Samantha ha
prestato
lungamente
servizio e si
è forgiata
proprio nella
locale
aerobase
(pilota di
caccia
Amx) e a
distanza di
anni è ancora
vivo nella
memoria
quell'autunno
del 2009,
quando ha
incontrato la
popolazione di
Istrana nella
sala del
Consiglio
comunale in Cà
Celsi. Il
sindaco Enzo
Fiorin, con
l’occasione,
le consegnò,
oltre ad un
libro, una
medaglia d’oro
con incisa la
dicitura: “Con
te nello
spazio”.
In quel
momento
Samantha era
tenente pilota
del 132°
gruppo di volo
del 51°
Stormo. Ora è
capitano,
esplorerà
l’immensità
della spazio e
andrà in
orbita con una
missione
dell’Esa, dopo
averla
spuntata su
8.413
concorrenti
europei. Una
selezione
ferrea dalla
quale è uscita
promossa
assieme ad
altri cinque,
tra cui un
altro
italiano, Luca
Pamitano,
astronauta che
come noto ha
già volato
nello spazio
nell’ambito di
questa
missione.
“La mia - ha
detto a un
giornale
locale
Samantha- è
stata una
scelta
scontata,
perché dico
sempre che lo
spazio ha
scelto me e
non io lui, è
una cosa che
è
cresciuta in
me fin
dall’infanzia,
quando
guardavo le
stelle... E’
stato molto
significativo
e importante
sentire così
la vicinanza
della comunità
locale, un
grande piacere
e anche un
momento di
gioia”.
Parlando della
missione, ha
aggiunto:
“Raggiungeremo
i 300 km di
altezza e
marceremo a
28mila
chilometri
all’ora. Si
tratta di un
volo spaziale
ad orbita
bassa con
stazione
spaziale
internazionale.
E’ richiesta
una
presenza
massima dal
punto di vista
tecnico,
fisico e
psicologico.
Per mè sarà
qualcosa di
veramente
importante
perché è
un diventare
parte di una
grande
impresa
collettiva
dell’umanità,
protagonista
di un grande
viaggio a cui
partecipano
migliaia e
migliaia di
persone. Si
tratta di un
grande
laboratorio
orbitante
internazionale
costruito da
enti spaziali
che
rappresentano
molti
stati”.
Quanto alla
medaglia
ricevuta ad
Istrana,
affermava:
“Gli anni
passati ad
Istrana sono
un’esperienza
che mi è
entrata nel
cuore, ed è
anche per
ricordare ciò
che cercherò
di portare
questo cimelio
con me nello
spazio”.
Giuliano
Vallotto parte
missionario
per l'Ecuador
Lo
scorso sabato
18 ottobre
2014, nel
Duomo di San
Donà di Piave,
alla vigilia
della Giornata
mondiale
missionaria,
la diocesi di
Treviso ha
vissuto la
veglia
missionaria
diocesana. Ha
pregato per le
missioni, per
i popoli del
mondo. Ha
chiesto al
Signore che ci
aiuti a
mantenere viva
nelle nostre
comunità la
dimensione
dell’ad
gentes,
dell’annuncio
del Vangelo
fino agli
estremi
confini della
terra. E ha
inviato
qualcuno. Sì,
un giovane
prete della
nostra diocesi
di Treviso,
don Mauro
Polo,
originario
della
parrocchia di
Santa Bona di
Treviso, ha
ricevuto il
mandato come
prete fidei
donum per
servire la
chiesa del
Ciad, nella
diocesi di
Pala, chiesa
sorella dove
la nostra
Diocesi è
presente dal
1992. Anche
Possagno ha un
suo
Missionario,
don Erminio
Canova, che da
una quarantina
d'anni opera
nella Regione
del Nord Est
del Brasile
(Recife)
accanto ai
senza-terra.
Con lui sono
stati
ricordati
tutti i
missionari e
le
missionarie,
partiti o
ripartiti
quest’anno per
il mondo. Era
presente anche
don Giuliano
Vallotto che
riparte per l
Ecuador alla
fine del 2014.
Il prete, che
opera a Cavaso
(da alcuni
anni in
Caldoje), da
sempre
impegnato per
le attività di
integrazione
sociale tra
extracomunitari
(di differenti
religioni) e
le comunità
locali, è
sempre stato
una voce
significativa,
forte,
motivata e
"fuori dal
coro".
Qualcuno
potrebbe
chiedersi:
perché inviare
qualcuno
quando da noi
mancano sempre
di più preti e
quando alcune
diocesi vicine
stanno
richiamando a
casa i loro
preti fidei
donum? Abbiamo
già dato
tanto, non
conviene ora
pensare un po’
di più alle
nostre
esigenze? La
comunità che
invia può
legittimamente
porsi queste
domande ma
deve anche
trovare delle
risposte. La
risposta non
può che essere
questa: le
comunità
cristiane,
come quella
diocesana,
sono soggetto
dell’annuncio
del Vangelo in
tutto il
Mondo. Se
perdono questo
tratto della
Missionarietà
non si
rinnovano più
e muoiono.
Arrivano 42
milioni per
gli Asili
paritari,
compreso
Possagno
«Sono
stato di
parola. Mi ero
impegnato a
trovare le
risorse
necessarie per
le scuole per
l’infanzia e
per gli asili
nido e così è
stato: la
Giunta del
Veneto ha
stanziato ben
42 milioni di
euro per
assicurare la
quotidiana
erogazione di
servizi
essenziali per
i nostri
bambini tra
gli zero e i
sei anni e per
le loro
famiglie, che
rappresentano
una priorità
nelle
politiche
della
Regione». Con
queste parole,
lo scorso 20
novembre
2014,
Davide
Bendinelli,
l’assessore ai
servizi
sociali di
Palazzo Balbi,
ha
accompagnato
l’illustrazione
del
provvedimento
con cui
l’amministrazione
Zaia ha
stanziato 42
milioni di
euro per il
2014 da
assegnare alle
scuole
dell’infanzia
non statali e
ai servizi per
la prima
infanzia
(asili nido)
riconosciuti
dalla Regione.
Al suo fianco,
visibilmente
soddisfatto,
il presidente
veneto della
Fism (la
Federazione
italiana
scuole
materne)
Stefano
Cecchin. Dello
stanziamento
complessivo,
21 milioni
sono destinati
agli asili
nido e ai
servizi
innovativi per
la prima
infanzia e
altrettanti
alle scuole
per l’infanzia
non statali.
«Anche questa
volta», ha
aggiunto
Bendinelli «la
Regione,
facendo uno
sforzo immane
è riuscita a
dare la
copertura
richiesta ai
fondi
regionali dei
servizi per la
prima
infanzia, un
modello che il
resto d’Italia
ci invidia, e
con cui lo
Stato
risparmia nel
solo Veneto
500 milioni di
euro perchè
gli costa un
terzo di un
servizio per
la prima
infanzia
gestito dal
pubblico. Il
Veneto si
dimostra più
che
responsabile e
dimostra
concretamente
ciò in cui
crede; il
Governo invece
continua a
dare prova di
una
irresponsabilità
e di una
latitanza
totale su
questo
fronte». In
proposito
l’assessore di
Forza Italia
non ha
nascosto le
forti
preoccupazioni
per il futuro,
con gli
annunciati
tagli di 400
milioni ai
trasferimenti
statali per il
2015: «La
questione
delle risorse
per le scuole
paritarie va
affrontata
nella sede
giusta e cioè
a livello
nazionale per
dare certezze
agli enti
gestori e alle
tantissime
famiglie, e
smetterla con
una disparità
di trattamento
che è
illegittima e
che denunciamo
da anni».
L'aeroporto
Canova di
Treviso
potrebbe
chiudere
Convegno
sul futuro
dello scalo
trevigiano lo
scorso 20
novembre 2014,
con tutti gli
attori
istituzionali.
Secondo le
stime
presentate
nella ricerca
coordinata da
Alessandro
Minello,
docente
dell'Università
Ca' Foscari di
Venezia,
l'aeroporto
genererebbe
effetti
economici per
oltre 235
milioni di
euro
ogni anno,
creando circa
2000 posti di
lavoro.
Treviso si
pone come polo
importante per
i voli low
cost, con un
80% del
traffico Ryan
Air e questo
favorisce
l'utenza più
giovane, sotto
i 35 anni.
Tuttavia non
tutte le
utente che
arrivano al
Canova poi si
fermano sul
territorio
trevigiano e
raramente
tornano una
seconda volta.
Ma il
presidente di
Save Gianni
Garatti, che
da tempo si
batte per una
espansione
dell'aeroporto
trevigiano
(per cui però
ci sono pareri
contrastanti)
gela tutti:
"Gli aeroporti
possono
crescere, ma
si possono
anche
chiudere".
L'economia
dell'area
trevigiana -
qualora
l'aeroporto
Canova di
treviso
chiudesse o
fosse sotto
dimensionato -
ne avrebbe un
danno
incalcolabile,
sia nel
comparto
industriale
sia in quello
turistico.
Il vescovo
Farina è santo
Con
la
canonizzazione
domenica 23
novembre 2014
di Giovanni
Antonio
Farina, il
“Proprio”
della nostra
diocesi di
Treviso si
arricchisce di
un nuovo
santo, unico
vescovo nella
nostra storia
bimillenaria.
Un uomo che,
tra le molte
traversie e
difficoltà
incontrate nei
dieci anni di
episcopato a
Treviso, è
riuscito a
brillare per
sapienza
pastorale,
pazienza e
grande carità.
I santi sono
fatti così: le
croci che
incontrano,
per come
vengono da
essi assunte e
vissute,
mettono in
risalto il
loro
particolare
carisma di
santità.
Questo fa la
differenza
rispetto a
qualunque
altro dono o
carisma. Forse
al momento
nessuno o
pochi se ne
accorgono,
soprattutto se
la vita del
santo è messa
alla prova e
resa un po’
appannata da
tensioni e
incomprensioni
ma, essendo il
tempo
galantuomo,
prima o poi
tutto il bene
che si è
seminato viene
riportato alla
luce,
splendente
quanto mai. E’
stato così
anche per il
vescovo
Farina. Del
santo Farina
vengono messe
in risalto la
carità e
l’impegno nel
campo
educativo. Non
bisogna però
distaccare
tale carisma
dalla sua
attuazione
pratica più
significativa
e visibile che
sono le suore
Dorotee di
Vicenza da lui
fondate e che
nella nostra
diocesi sono
conosciute non
solo per la
loro presenza
in ospedale e
in alcune
parrocchie, ma
anche per la
loro
consorella,
santa Maria
Bertilla
Boscardin,
amata quanto
mai dai
trevigiani e
dalle famiglie
dei quartieri
poveri della
città per la
sua grande
carità e
umiltà.
Bisogna
convenire che
la santità è
davvero
strana. Può
essere
raggiunta sia
da una umile
persona, come
santa
Bertilla,
pressoché
sconosciuta,
che ha cercato
di vivere nel
nascondimento,
scevra da ogni
plauso o
considerazione,
che da un
vescovo come
il Farina che,
anche per le
vicende
vissute, ha
raggiunto una
certa fama e
notorietà.
Niente di più
vero perciò di
quando afferma
il Concilio:
"Nel popolo di
Dio, benché
tutti chiamati
alla santità,
non tutti però
camminano per
la stessa
via”.
Sono di Possagno
e di Cavaso i
bisnonni del
servo di Dio
Felice Maria
Cappello
Pochi
sanno ancora
che il gesuita
padre Felice
Maria
Cappello, di
Caviola, è un
Servo di Dio
che sta per
"scalare" la
via del
riconoscimento
della
beatitudine
per le sue
eroiche virtù
dimostrate in
vita. Ma
davvero molto
pochi sanno
che la nonna
di questo
Servo di Dio è
una Cunial di
Possagno.
Andiamo con
ordine: La
famiglia
Cappello
arrivò a
Caviola
d'Agordo,
allora
parrocchia di
Canale
d'Agordo, da
Cavaso del
Tomba (TV),
attorno al
1830.
Bonifacio
Cappello (nato
a Cavaso nel
1779) era un
artigiano
tintore
tessile ed era
arrivato a
Caviola con la
moglie
Cassandra
Cunial (nata a
Possagno
1779). Con
loro i due
figli che
intrapresero
il mestiere
del padre:
Domenico (nato
nel 1809 a
Cavaso) sposò
nel 1832 a
Caviola Maria
Caterina
Serafini di
Caviola, e
Battista (nato
a Cavaso nel
1812) che
sposò nel 1835
Margherita De
Mio. E' da
quest'ultima
coppia che
nacquero ben
nove figli, il
primo dei
quali (Antonio
Luciano, nato
a Caviola nel
1835), sposò
nel 1866 a
Forno di
Canale Maria
Bertola
Bortoli di
Feder (nata
nel 1838). Da
questa unione
nacquero 10
figli, il nono
è quel Felice
Maria Cappello
di cui si
diceva,
gesuita dal
1913). Passò a
Roma dove
divenne "il
confessare di
Roma", nella
chiesa di
Sant'Ignazio e
esperto di
Diritto
Canonico alla
Gregoriana. Il
24 giugno
2014, conclusa
la fase
diocesana del
processo di
beatificazione
sono state
proclamate le
virtù eroiche
di padre
Felcie Maria
Cappello ed è
tata
inoltrata
alla
competente
Congregazione
dei Santi il
fascicolo per
continuare la
Causa presso
la Chiesa
universale.
Chi era il Servo
di Dio padre
Felice Maria
Cappello
Padre
Felice Maria
Cappello
nacque l’8
ottobre 1879 a
Caviola (BL).
Entrò nel
Noviziato dei
Gesuiti, il 30
ottobre 1913
all’età di 34
anni, egli può
essere
considerato un
dono della
Madonna alla
Chiesa e alla
Curia di Roma.
P. Felice,
dopo 11 anni
di sacerdozio
nella sua
Diocesi di
Belluno, nel
1913 andò a
Roma per
prendere parte
a concorsi
indetti prima
dalla
Congregazione
Concistoriale
e poi dal
Santo Uffizio,
ma non venne
assunto. Si
recò allora a
Lourdes per
chiedere alla
Madonna la
grazia
dell’illuminazione
circa il
futuro della
propria vita,
dopo una notte
di preghiera
presso la
grotta, al
mattino decise
di seguire il
suo amico
Padre Enrico
Rosa e chiese
al Provinciale
dei Gesuiti di
Roma di poter
entrare nella
Compagnia di
Gesù.
Padre Felice
fu un giurista
di fama
internazionale
e autore di
numerose
opere,ma la
sua notorietà
gli derivò,
soprattutto,
dall’aver
trascorso
quarant’anni
come
confessore
nella chiesa
di S. Ignazio
a Roma.
Dal 1957 al
’58, insegnò
come docente
ordinario
all’Università
Gregoriana,
dove lasciò un
indelebile
ricordo ai
suoi alunni
sia per le sue
prodigiose
capacità
mnemoniche,
sia per la sua
chiarezza,
semplicità e
precisione nel
trasmettere il
sapere.
Notevoli erano
anche le sue
doti umane che
gli
permettevano,
nonostante il
prestigio e
l’autorità di
cui godeva la
sua figura, di
essere
affabile,
paterno e
sorridente con
tutti.
Oltre ad
essere un
grande
professore,
Padre Felice
era anche un
grande uomo di
Dio e di
preghiera
molto devoto
al culto del
Sacro Cuore di
Gesù. In una
conferenza
così si
esprimeva:”Amare
il Signore in
parole è
facile, ma il
vero amore sta
nella
sofferenza
accettata con
rassegnazione;
anche noi se
vogliamo
riparare nel
modo migliore,
dobbiamo
offrire le
nostre
tribolazioni
fisiche e
morali,
esterne ed
interne;
offrire le
nostre croci
accettate con
pazienza…” (1°
gennaio 1937).
Alla fervida
preghiera
Padre Felice
univa una vita
austera e
penitente,
egli stesso si
offriva,
infatti,
vittima per la
conversione
dei peccatori.
Ecco il suo
“atto”
programmatico:”Devo
essere vittima
di
riparazione…Gesù
soffre tante
ingiurie,
riceve tante
offese,
patisce tanti
oltraggi.
Posso io
rimanere
indifferente
ed
insensibile?
No! Gesù vuole
che io ripari,
che io
conforti e
consoli. Lo
farò
volentieri.
Devo essere
vittima di
espiazione.
Gesù vuole la
conversione
dei peccatori.
Egli è morto
per tutti. Li
chiama
dolcemente. Ed
essi non
ascoltano.
Voglio
perorare le
loro cause
presso il
cuore
dolcissimo di
Gesù, ottenere
la loro
conversione.
Devo essere
vittima
d’amore. Amare
Gesù: ecco lo
scopo della
mia vita. Ogni
parola, ogni
passo, ogni
pensiero, ogni
sentimento,
ogni respiro
deve essere un
atto di
purissimo
amore. Vivere
e morire di
amore per
Gesù: ecco il
mio
ideale!”
La sua
costante ansia
pastorale, lo
spinse a
passare molte
ore al
confessionale
dove egli
donava a
coloro che lo
avvicinavano
quella pace
interiore che
si era
faticosamente
guadagnato
attraverso lo
studio e la
preghiera.
Fedelissimo
agli
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